“Parlare di quello che fanno i missionari, della Chiesa nei Paesi emergenti, perché troppo spesso non se ne parla abbastanza”. È l’appello lanciato da Maurizio Misitano, direttore esecutivo della Fondazione Agostiniani nel mondo, intervenuto oggi alla conferenza stampa all’Augustinianum di Roma per presentare l’accordo editoriale tra Agostiniani e Paolini. Al centro del suo intervento, il valore della comunicazione come strumento di prossimità e testimonianza: “I missionari ogni giorno vivono realtà terrificanti, difficilissime, al fianco dei più poveri”. In molti contesti, ha spiegato, “sono l’unica istituzione che può dare voce, risposta sociale, determinazione e professionalità”. Misitano ha ripercorso la nascita della Fondazione Agostiniani nel mondo, voluta da padre Leandro e fondata nel 2014 sotto la guida dell’allora priore generale padre Robert Francis Prevost, oggi Papa Leone XIV. Ha ricordato i progetti avviati nella Repubblica Democratica del Congo: “Abbiamo costruito una scuola che oggi ospita 2.500 bambini e un centro per il recupero di ex bambini-soldato”. Infine, ha richiamato l’importanza di mantenere viva l’attenzione al concreto: “Quando una madre arriva con un bambino in braccio, ciò che conta è la pastiglietta che salva la vita. Se perdiamo di vista quella pastiglietta, diventiamo qualcos’altro”.