Terremoto in Afghanistan: Save the children, “migliaia di bambini hanno urgente bisogno di cibo, acqua e riparo”

Migliaia di bambini hanno urgente bisogno di cibo, acqua e riparo nell’Afghanistan orientale dopo il terremoto di magnitudo 6.0, che ha distrutto villaggi montuosi remoti. Le squadre di soccorso stanno lottando contro il tempo per salvare i feriti. Lo dichiara Save the children, impegnata con le sue squadre mediche mobili in uno dei distretti più gravemente colpiti della provincia di Kunar, dove il bilancio, che purtroppo si prevede in crescita, si attesta su oltre 1.400 vittime e 3.000 feriti, secondo le autorità di fatto. I soccorritori hanno dovuto camminare per 20 km per raggiungere i villaggi isolati dalle frane, trasportando attrezzature mediche sulle spalle con l’aiuto dei membri della comunità. Il personale medico lavora senza sosta per curare i feriti e aiutare a trasportare le persone alle ambulanze che non riescono a raggiungere i villaggi isolati. Le scosse di assestamento si susseguono continuamente, costringendo le famiglie a trasferirsi all’aperto, dove dormono senza riparo e lontano da case ed edifici che non sono costruiti per resistere a tali scosse.
Secondo i primi rapporti delle Nazioni Unite, circa 12.000 persone, di cui quasi la metà bambini, sono state direttamente colpite dal violento terremoto verificatosi domenica notte, da cui la provincia di Kunar risulta la più gravemente danneggiata.
“Le persone tentano disperatamente di salvare i propri cari da sotto le macerie, ma a causa dei blocchi stradali, non è possibile portare i feriti dal medico o alla nostra clinica mobile – racconta il dott. Shaheer (nome modificato per motivi di protezione) -. Inoltre, non esiste un mezzo che consenta di trasportare in ospedale le persone con ferite gravi. Dalla mattina alle 17, non siamo riusciti a trovare acqua potabile o cibo nella zona. Le persone utilizzano l’acqua del fiume, che non è salutare. La situazione dei bambini è grave. Se non riceveranno assistenza nelle zone colpite dal terremoto, dovranno affrontare difficoltà nutrizionali, sanitarie e di altro tipo”.
Il violento terremoto ha interrotto le fonti di acqua potabile, aumentando il timore di malattie e limitando l’accesso al cibo. Save the Children sta lavorando per portare acqua potabile ai villaggi di Kunar, soprattutto nelle aree irraggiungibili con le autocisterne, oltre a fornire assistenza medica di emergenza e collaborare con i partner per valutare le esigenze urgenti. L’organizzazione sta inoltre allestendo un centro di assistenza all’infanzia per fornire un supporto essenziale alla salute mentale dei bambini. “Questa è una corsa contro il tempo per salvare vite umane: per far uscire i feriti dai villaggi remoti isolati dalle imponenti frane e per fornire acqua potabile, cibo e riparo”, aggiunge Samira Sayed Rahman, direttrice Programmi e Advocacy di Save the children in Afghanistan.

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