Vittime di violenza basata sulla religione: Kallas (Ue), “diritto di tutti gli individui di godere della libertà di credo”

“L’Unione europea rende omaggio a tutti coloro che soffrono o hanno sofferto di intolleranza, discriminazione, ostilità, odio, persecuzione o violenza a causa della loro religione o credo, reale o percepita, o della sua assenza”. Lo afferma Kaja Kallas, Alto rappresentante Ue, in occasione della Giornata internazionale di commemorazione delle vittime di atti di violenza basati sulla religione o sul credo. “Nell’ultimo anno, il mondo ha continuato a vedere come milioni di persone di diverse affiliazioni religiose, comunità o minoranze siano vittime di violenza causata da conflitti, terrorismo, repressione, intimidazione di massa e incitamento all’odio. Intolleranza, estremismo, autoritarismo e odio motivato dai conflitti continuano a mettere a repentaglio i diritti e le libertà di troppe persone, mettendo a rischio le loro famiglie, comunità, siti religiosi e luoghi di culto”. L’Ue “sostiene fermamente il diritto di tutti gli individui a godere della libertà di pensiero, coscienza, religione o credo, e di manifestare o cambiare la propria religione o credo senza rischio di discriminazione, persecuzione o violenza. Ogni individuo ha il diritto di praticare la propria religione o credo individualmente o in comunità con altri, in privato o in pubblico”. I siti del patrimonio religioso e i luoghi di culto “devono essere protetti in ogni momento, soprattutto quando gruppi di persone che si riuniscono in tali luoghi sono esposti a minacce”.
Kallas aggiunge: “Invitiamo tutti gli Stati ad agire per combattere l’intolleranza, la discriminazione, l’odio e la violenza basati sulla religione o sul credo. La comunità internazionale deve promuovere una cultura di tolleranza religiosa, rispetto per la diversità e comprensione reciproca, e favorire il dialogo interreligioso e interculturale come strumenti essenziali per una convivenza pacifica. L’Ue continua a lavorare per raggiungere questo obiettivo, ad esempio attraverso l’assegnazione, lo scorso anno, di finanziamenti a due progetti multinazionali che dureranno fino al 2027 in Asia e Africa, con l’obiettivo di promuovere la libertà di religione o di credo e proteggere le persone da discriminazioni, intolleranza e violenza basate sulla religione o sul credo”.

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