Giubileo dei giovani: don Giordani (Reggio Emilia-Guastalla), “a Tor Vergata speranza, attesa e silenzio”

La segreteria diocesana del Giubileo dei giovani (Foto Diocesi Reggio Emilia-Guastalla)

Complessivamente dalla diocesi di Reggio Emilia-Guastalla si sono mossi milleduecento pellegrini. “Un numero molto significativo. Al di là delle cifre, ciò che più conta è il percorso vocazionale e la relazione con ogni giovane, aspetti curati dagli oltre cento educatori presenti a Roma e dai ventisei sacerdoti”. Lo afferma don Gionatan Giordani, nuovo referente del servizio di Pastorale giovanile della diocesi reggiana. “Desidero innanzitutto ringraziare i giovani che hanno partecipato al Giubileo, i loro educatori e sacerdoti”, afferma don Giordani. “A Roma abbiamo vissuto momenti di festa e spensieratezza, ma anche condiviso messaggi importanti e preghiera. Non è scontato dedicare del tempo a una esperienza di questo tipo. Abbiamo riflettuto sulla speranza guardandola da varie angolature: nella fragilità, nel lavoro e nel futuro”.
“Questo Giubileo è stata una opportunità per seminare speranza nel cuore dei giovani che sono chiamati ad abitare la Chiesa e la società di domani portando proprio speranza e ad essere raggianti, come ci ha ricordato il vescovo nella messa in San Pietro”. Ripensando al Giubileo, Giordani ricorda gli imprevisti ma anche “lo stupore e la gioia” per il cammino dei tanti giovani incontrati. “Esperienze di questo tipo chiedono ai giovani di lavorare su attesa, pazienza e adattamento. Credo che i ragazzi siano riusciti ad andare oltre la fatica dei disagi, a dare valore all’amicizia e a mantenere un clima sereno e di festa nonostante gli inconvenienti che una partecipazione così numerosa porta con sé. In una quotidianità fatta di risultati, perfezione e ‘tutto e subito’ è importante per i giovani saper vivere l’attesa con pazienza”. Segue una sottolineatura sul tema del silenzio. Qui per leggere la riflessione integrale.

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