Leone XIV: veglia a Tor Vergata, “internet può farci diventare soggetti addormentati e dipendenti dal consumo”, “diventiamo instabili”

(Foto Calvarese/SIR)

“Tra le molte connessioni culturali che caratterizzano la nostra vita, internet e i media sono diventati una straordinaria opportunità di dialogo, incontro e scambio tra le persone, oltre che di accesso all’informazione e alla conoscenza”. Lo ha detto il Papa, rispondendo in spagnolo alla prima domanda che gli è stata posta da una ragazza, nella stessa lingua, durante la veglia in corso a Tor Vergata, momento culminante, insieme alla messa di domani, del Giubileo dei giovani. “Questi strumenti risultano però ambigui quando sono dominati da logiche commerciali e da interessi che spezzano le nostre relazioni in mille intermittenze”, il monito di Leone XIV, sulla scorta di Papa Francesco, che ricordava che talvolta i “meccanismi della comunicazione, della pubblicità e delle reti sociali possono essere utilizzati per farci diventare soggetti addormentati, dipendenti dal consumo o dagli algoritmi”. “Allora le nostre relazioni diventano confuse, sospese o instabili”, il grido d’allarme di Papa Leone, secondo il quale, “quando lo strumento domina sull’uomo, l’uomo diventa uno strumento: sì, strumento di mercato, merce a sua volta”. “Le relazioni con altre persone sono indispensabili per ciascuno di noi, a cominciare dal fatto che tutti gli uomini e le donne del mondo nascono figli di qualcuno”, ha esordito il Pontefice: “La nostra vita inizia grazie a un legame ed è attraverso legami che noi cresciamo. In questo processo, la cultura svolge un ruolo fondamentale: è il codice col quale interpretiamo noi stessi e il mondo. Come un vocabolario, ogni cultura contiene sia parole nobili sia parole volgari, sia valori sia errori, che bisogna imparare a riconoscere”. “Cercando con passione la verità, noi non solo riceviamo una cultura, ma la trasformiamo attraverso scelte di vita”, l’itinerario suggerito alle nuove generazioni: “La verità, infatti, è un legame che unisce le parole alle cose, i nomi ai volti. La menzogna, invece, stacca questi aspetti, generando confusione ed equivoco”.

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