Anche se la partecipazione alla messa e l’adesione nominale al cristianesimo sono diminuite da decenni, in Paesi come l’Italia, la Spagna, il Regno Unito, l’Argentina e, in misura più limitata, il Messico si rileva un’inversione di tendenza. Lo rileva lo studio “Footprints”, presentato oggi presso la Pontificia Università della Santa Croce. Stando ai dati dell’indagine, curata dal Gruppo di ricerca omonimo nato all’interno del Laboratorio di ricerca Santa Croce, quasi 1,8 giovani fedeli su 10 in Spagna vanno quotidianamente ai servizi religiosi o alla messa, e 1,6 su 10 in Italia. Conclusioni, queste, in linea con altri studi che confermano una fede vissuta più consapevolmente: un’indagine della Bible Society con YouGov in Inghilterra e Galles registra un aumento dei cristiani “più intenzionali”, con la Generazione Z in testa. In Francia, ad esempio, i giovani tra 18 e 25 anni battezzati sono passati da circa 1.000 nel 2022 a 4.000 nel 2025; tra gli 11 e i 17 anni il numero è stato oltre 7.400, un +33 %. Oltre 10.000 giovani hanno partecipato il 15 marzo 2025 al Flame 2025 alla Wembley OVO Arena (Inghilterra e Galles): un grande evento cattolico giovanile con testimonial, musica e preghiera eucaristica, incluso un messaggio del Papa. Negli Stati Uniti, dal 17 al 21 luglio 2024 si è tenuto a Indianapolis il X Congresso Eucaristico Nazionale, con circa 50mila partecipanti, soprattutto giovani. Nell’aprile 2025, circa 50mila giovani italiani si sono radunati a Roma per il Giubileo degli adolescenti — l’evento è stato poi rinviato dalla morte improvvisa di Papa Francesco — partecipando anche ai funerali papali. Numeri, questi, che conosceranno un incremento significativo tra pochi giorni, con la settimana di iniziative previste per il Giubileo dei giovani, che culmineranno con l‘incontro con il Papa il 2 e 3 agosto a Tor Vergata.