Migranti: Gff, al Festival si è parlato di accoglienza e inclusione

(Foto Gff)

È tornata la Giornata Fami a Giffoni, il Fondo Asilo, Migrazione ed Integrazione presente al festival ormai da tre anni con il suo stand in cui si propongono attività artistiche e laboratoriali per educare all’inclusione e all’accoglienza attraverso diversi ed innovativi linguaggi espressivi.
Un’occasione di confronto e consapevolezza su un tema attuale e spesso complesso, quello migratorio con riferimento alle politiche di inclusione scolastica e sociale, con particolare attenzione alle nuove generazioni.
“Parlare di migrazione serve sempre perché dobbiamo creare consapevolezza – ha affermato il prefetto Maria Forte –. Il Fami è uno strumento fondamentale, con una dotazione di oltre un miliardo di euro, pensato per dare continuità agli interventi sul territorio. È un moltiplicatore di positività, capace di generare impatti concreti e duraturi sulle comunità e sulle varie articolazioni sociali”.
La scuola come luogo di accoglienza è uno dei cardini. Il progetto presentato ha coinvolto 28 scuole in Calabria, con attività mirate all’integrazione scolastica, all’inclusione sociale e al contrasto alla dispersione.
“Il passaggio primario – ha spiegato Maurizio Italiano, docente dell’Istituto comprensivo Mario La Cava di Bovalino – è avere una scuola davvero inclusiva. I laboratori hanno aiutato non solo i ragazzi, ma anche le famiglie. I genitori diventano spesso mediatori culturali, parte attiva del percorso. Ogni soggetto, dalla scuola al terzo settore, ha messo un mattone per costruire una comunità educativa accogliente”.
“Questi ragazzi spesso ci guardano con occhi grandi e spaesati – ha aggiunto Francesco Maviglia, docente dell’Istituto comprensivo Mario La Cava di Bovalino –. Il nostro compito è farli sentire a casa, inserirli nel contesto sociale e scolastico. E ogni piccolo risultato ci dà la forza di fare ancora di più”.
Il vice prefetto Maria Eleonora Corsaro ha ricordato come l’integrazione sia un processo che inizia fin dalla prima infanzia e prosegue con particolare riferimento alla vita scolastica: “Abbiamo finanziato 13 grandi progetti in 13 Regioni. L’obiettivo è accompagnare i ragazzi che hanno difficoltà, che faticano ad andare a scuola, a sentirsi accolti. E formiamo anche i docenti, fornendo loro una cassetta degli attrezzi per affrontare le sfide educative con consapevolezza”.
L’incontro si è concluso con un messaggio forte, rivolto direttamente ai ragazzi in sala: “Giffoni rappresenta la speranza – ha dichiarato il prefetto Forte –. Qui c’è la possibilità che nasca una nuova consapevolezza. Perché il sospetto verso chi arriva è spesso frutto di cattiva informazione. Voi potete cambiare questo approccio”. “Giffoni è un seme, e speriamo che porti frutti – ha aggiunto Corsaro –. Siete voi il futuro di questo Paese”.

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