Cisgiordania: Frati Assisi su Taybeh, “condanna delle incursioni violente dei coloni israeliani. Giustizia per chi ne è stato vittima”

Chiesa di san Giorgio attaccata dai coloni israeliani (Photo Credit: Nabd ElHaya)

“Rigettiamo proprio da Assisi e nel nome di san Francesco – fratello universale – ogni forma di violenza, discriminazione e ostilità, soprattutto quelle rivolte a persone inermi e innocenti. La Bibbia, la sacra Scrittura che sia ebrei sia cristiani veneriamo come Parola di Dio, afferma per bocca del profeta Osea: ‘E poiché hanno seminato vento, raccoglieranno tempesta’. Non è questo il tempo dell’inimicizia, della violenza, della vendetta: è piuttosto l’ora favorevole per gesti di collaborazione, per aprire sentieri di pace, per costruire ponti di riconciliazione”: con queste parole, fra Marco Moroni, Custode del Sacro Convento di San Francesco in Assisi, condanna le incursioni violente e ingenti danni agricoli perpetrati alle comunità cristiane in Cisgiordania, da parte di radicali israeliani. Chiaro il riferimento ai recentissimi attacchi dei coloni israeliani al villaggio cristiano di Taybeh dove ieri si sono recato in visita di solidarietà i Patriarchi e Capi delle Chiese locali di Gerusalemme. “L’avvenire appartiene solo a chi costruisce la pace e la fraternità – dichiara il Custode -. Dio regna nella giustizia e nell’amore: a Dio non si confanno infatti né violenza, né ingiustizia. Invitiamo tutti allora a riconoscere il valore di ogni altro essere umano, perché la felicità e la prosperità saranno vere solo se vedranno la luce per l’impegno di tutti, quello di un’unica famiglia umana, sulla base del reciproco rispetto e della mutua giustizia”. “Il Dio di Abramo, di Isacco e Giacobbe, che noi cristiani riconosciamo Padre di tutti gli uomini e le donne in Cristo Gesù, – conclude fra Moroni – possa ispirare pensieri nuovi e suscitare azioni di pace: cessi la violenza, attraverso gesti di riconciliazione si faccia giustizia a chi è stato vittima di atti violenti, illegali e discriminatori; ma soprattutto camminiamo decisamente in un’altra direzione, che è quella del rispetto e della collaborazione. Possa san Francesco – che promosse e ottenne la riconciliazione tra acerrimi nemici – accompagnare questo nuovo percorso”.

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