“È stata un’esperienza che ha lasciato un segno profondo nei cuori dei nostri ragazzi, provenienti da diverse Parrocchie della nostra Diocesi. Una proposta attesa e desiderata, che mancava da diversi anni, e che oggi è rifiorita con entusiasmo e partecipazione. La presenza del Signore si è fatta tangibile nei sorrisi, nei silenzi e nella comunione sperimentata da tutti”. Così don Rosario Attisano, Rettore del seminario vescovile di Oppido Mamertina-Palmi, spiega la tre giorni del Campo Vocazionale diocesano, svoltosi, presso il Santuario dei Santi Cosma e Damiano, a Riace (Rc). Tre giorni “intensi, vissuti all’insegna dell’ascolto, del confronto, della preghiera e, soprattutto, della ricerca autentica di ciò che davvero dà senso alla vita: la chiamata di Dio”. A rendere possibile tutto questo – spiega il sacerdote – è stato “un lungo lavoro di preparazione, dovuto, in particolare, a don Filippo Attanà, nostro instancabile animatore, che da oltre un anno ha seguito i giovani con discrezione, vicinanza e dedizione. Il suo impegno ha permesso a tanti ragazzi di mettersi seriamente in ascolto della voce di Dio, lasciandosi interrogare dalla possibilità di una vocazione più grande: quella alla vita donata”. A guidare la riflessione è stato don Letterio Festa, padre spirituale del Seminario Diocesano. Un momento “particolarmente toccante” è stato quello del “Life Painting” guidato da don Luca Gigliotti, sacerdote della diocesi di Lamezia Terme. Non sono mancate le testimonianza dei Seminaristi: “la loro presenza gioiosa e il loro servizio generoso sono stati una luce per tutti. Non con discorsi o parole complesse, ma con la forza dell’esempio e la bellezza della fraternità, hanno reso visibile quanto sia bella la vita spesa per il Signore e per i fratelli. La loro testimonianza è stata forse più potente delle catechesi”. Non sono mancati momenti di comunione con “altri fratelli della nostra diocesi”, come don Domenico Lamanna e don Antonio Scordo, che – dice don Attisano – “ci hanno fatto visita e condiviso un tratto del cammino con noi. La loro presenza è stata segno di unità e fraternità, e ha mostrato quanto sia importante che tutti stiano accanto ai giovani, non solo con parole, ma con il tempo donato. E poi il vescovo, mons. mons. Giuseppe Alberti che ha ascoltato la verifica dei giovani, “raccogliendo le emozioni, le parole, i semi di vocazione che stanno germogliando nei loro cuori”. Durante la Celebrazione eucaristica, mons. Alberti ha invitato i ragazzi “a non aver paura di accogliere la Parola di Dio e di obbedirle, ricordando loro che ‘obbedirai alla voce del Signore, tuo Dio, osservando i suoi comandi’” ed ha poi indicato nella figura del Buon Samaritano un modello concreto per la vita cristiana: farsi prossimo, piegarsi sulle ferite dell’altro, vivere l’amore non a parole ma con gesti reali. “Solo così – ha detto – si può abitare nella felicità vera, quella che non si compra e non si consuma, ma che nasce dall’incontro con Cristo e si costruisce ogni giorno nel servizio”. Anche mons. Francesco Oliva, vescovo di Locri-Gerace ha voluto essere presente il giorno conclusivo. “Il desiderio ora è quello di non fermarsi qui. Questa esperienza, pur breve – spiega il rettore del seminario – ha lasciato una traccia profonda. Con l’aiuto del Centro Diocesano Vocazioni e del Seminario Diocesano, vogliamo continuare ad accompagnare i giovani nel loro cammino di discernimento, nella consapevolezza che Dio continua a chiamare e che tanti ragazzi oggi hanno sete di verità, di senso, di una vita piena. Abbiamo riscoperto che la vocazione non è solo una scelta da fare, ma, prima di tutto, è una risposta a un amore ricevuto. È lasciarsi guardare da Cristo e avere il coraggio di seguirlo. Perché, in fondo, è Gesù che cerchiamo ogni volta che sogniamo la felicità. Grazie a tutti!”.