Ue-Italia: Metsola (Parlamento) a Bologna. “La nostra posizione è chiara, i dazi sono l’ultima cosa che vogliamo”

Nel suo discorso all’Assemblea di Confindustria, la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, ha dichiarato ancora: “Dobbiamo avere fiducia. L’Europa è ancora il più grande progetto politico della storia, è ancora il posto migliore al mondo per vivere, formare una famiglia, e per fare impresa. Abbiamo tutto ciò che serve per guidare il cambiamento: competenze, talento, capitale e ricerca. Siamo un mercato unico di 450 milioni di persone. Abbiamo sollevato generazioni dalla guerra e dalla povertà, abbiamo affrontato le disuguaglianze sociali. Il successo dell’Europa dipende da quello dei suoi stati membri, e l’Italia è da sempre una delle nostre ancore più forti”. Metsola ha aggiunto: “La nostra Unione non punta a rendere tutti uguali. Al contrario, riconosce e valorizza la forza che nasce dalla diversità delle nostre culture, lingue, tradizioni e storie. È questo patrimonio che custodiamo e trasformiamo in opportunità. La nostra bandiera blu con le dodici stelle è un simbolo scelto da chiunque lotti per la libertà. Sventola con orgoglio accanto al vostro Tricolore senza oscurarlo. Perché un’Italia forte e di successo è garanzia di un’Europa forte e di successo, e viceversa”. Nel suo intervento, la presidente dell’Europarlamento ha affrontato il problema dei dazi di Trump, del “divario tecnologico”, del costo dell’energia. “Dobbiamo capire che, pur avendo una politica monetaria comune, ci sono 27 politiche fiscali e industriali diverse con cui le imprese devono confrontarsi. L’accesso al credito è ancora troppo difficile per le imprese, soprattutto per medie e piccole”. Alle attese di cittadini e imprese, Metsola, risponde che serve “un’Europa che non frena chi rischia e innova, ma lo sostiene. Un’Europa più flessibile. Un’Europa che rimette al centro l’economia reale. Che sblocca gli investimenti privati e costruisce un mercato dei capitali davvero integrato. Un’Europa che investe sulle persone, che forma lavoratori in linea con i bisogni reali del sistema produttivo, per sostenere la transizione industriale per frenare la fuga di cervelli”. Non manca, a sua volta, una nota “populista” quando parla dei “tappi attaccati alle bottiglie di plastica…”. Sulle scelte Usa: “La nostra posizione è chiara: i dazi sono l’ultima cosa che vogliamo. Una guerra tariffaria ha conseguenze negative per le imprese e i consumatori su entrambe le sponde dell’Atlantico”. Quindi un passaggio su sicurezza e difesa e sull’Ucraina: “Dobbiamo farci trovare pronti, intensificando il nostro sostegno costante all’Ucraina per una pace giusta e duratura. E dobbiamo spiegare meglio perché lo facciamo, ad un’opinione pubblica sempre più scettica. Anche quando guardiamo alla crisi in Medio Oriente e alla terribile situazione a Gaza”.

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