Martedì 29 aprile la Biblioteca statale del Monumento nazionale di Santa Scolastica ha accolto in visita gli allievi della Scuola di Biblioteconomia della Biblioteca Apostolica Vaticana. Ad accompagnarli il Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana, don Mauro Mantovani, i professori Antonio Manfredi, Andreina Rita, Giuseppina Cerri, Sara Simone e la segretaria della Scuola Ilaria Proietti Onori. La visita, si legge un comunicato stampa della Biblioteca di Santa Scolastica, si è svolta con uno sguardo complessivo al Monumento nazionale a partire dalla vista dei monasteri del Sacro Speco di San Benedetto e di Santa Scolastica per giungere in Biblioteca dove allievi e docenti del corso biennale hanno potuto soffermarsi sulla produzione e circolazione manoscritta, sull’avvento della stampa a caratteri mobili e in particolare sulla stampa dei primi esemplari a caratteri mobili in Italia avvenuta proprio “in venerabili monasterio sublacensi” tra il 1465 e il 1567 ad opera di due chierici tedeschi, Sweynheym e Pannartz e con il coinvolgimento della comunità monastica dell’epoca. Dom Fabrizio Messina Cicchetti, direttore della Biblioteca di Santa Scolastica, la dott.ssa Margherita Marocco e il dott. Valerio Totino hanno presentato l’attività della Biblioteca sublacense nel suo complesso: la conservazione, la catalogazione su Sbn, l’accesso alla Sala di Consultazione, i progetti in corso di realizzazione quanto al restauro, alla digitalizzazione, all’abbattimento delle barriere fisiche e cognitive, la valorizzazione del posseduto anche tramite l’accoglienza dei visitatori dell’Esposizione permanente. Nel pomeriggio i visitatori hanno visitato il Borgo dei Cartai per una visita con dimostrazione di come venivano messe in forma i caratteri mobili di una pagina e di come veniva realizzata la ‘carta di stracci’. “È stato per noi un onore e un piacere – afferma dom Messina Cicchetti – accogliere il Prefetto della Biblioteca Apostolica Vaticana insieme al corpo docente e agli allievi della Scuola di Biblioteconomia. Tra le nostre istituzioni sono intercorsi sempre rapporti di collaborazione in particolar modo con la Scuola che ha visto tra i suoi allievi diversi monaci della Comunità monastica di Subiaco e di altre Abbazie italiane. Mi auguro che durante l’anno, in cui Subiaco è capitale del libro, tale collaborazione si possa ulteriormente consolidare”.