“Si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero” (Lc 24,31): è il versetto evangelico che accompagna la Chiesa di Verona nel tempo di Quaresima, che ha inizio domani con il tradizionale rito delle ceneri, che il vescovo Domenico Pompili vivrà nella messa delle 18.30 in cattedrale. Diaconi e preti avranno un momento loro dedicato giovedì 6 dalle 9.30 alle 12 in cattedrale per il ritiro di inizio Quaresima; sarà il monaco di Bose, Luciano Manicardi, a proporre una riflessione biblica sul tema “Preparare oggi la chiesa di domani”.
Ad accompagnare il cammino verso la Pasqua sarà l’episodio della cena ad Emmaus tra Gesù Risorto e i due discepoli, con il loro passaggio dalla delusione alla speranza. Mons. Pompili, nel suo Messaggio per la Quaresima, sottolinea come questa scena pasquale richiami l’Ultima Cena “dove si fa memoria del bene che non finisce”. La tavola, a sua volta, ci parla di dialogo, casa, periferie povere e apre alla sobrietà che “non è il gesto volontaristico di chi ha tutto e può farne a meno per un po’, ma una condizione di miseria da significare in altro modo”. Da qui prendono luce due aspetti tipici della Quaresima: il digiuno che “non è mera rinuncia e si lega a progetti concreti di solidarietà” volti a sciogliere le catene inique, liberare le vite oppresse, dividere il pane con chi ha fame, ospitare chi non ha un tetto, vestire chi è nudo; la preghiera che non è “misticismo consolatorio e disincarnato” ma “forza per prendersi cura del mondo” perché “scende nelle strade della vita quotidiana, entra nelle case, si siede accanto alle vite, a quelle sofferenti ma anche a quelle che ridono di gioia”.