Irene, da Villa Gordiani con la sua passione per il violino cha ha dovuto mettere da parte per studiare economia a Ginevra. Damiano e Andrea, nel “Bronx” di Torrevecchia, con quella musica rap che anima la loro vita. Le periferie romane e i volti di chi le abita sono al centro del progetto multimediale “Suburbe – Viaggio nelle periferie invisibili della capitale”, presentato stamani a Palazzo San Macuto di Roma. A realizzarlo, l’associazione Next Generation. Il progetto utilizza un mix di fotografie, testi, video e podcast per raccontare le storie di quartieri e persone che, nonostante le difficoltà quotidiane e le ineguaglianze nella distribuzione delle opportunità, si impegnano per creare spazi di solidarietà e inclusione. Il lavoro realizzato non si limita a mostrare le problematiche legate al disagio economico e sociale, ma va oltre: evidenzia le dinamiche di cooperazione e resilienza che caratterizzano queste comunità. Il progetto nasce dalla vittoria della seconda edizione del bando Vitamina G della Regione Lazio, che ha permesso di concretizzare il lavoro in un libro fotografico e in un documentario omonimo. Le immagini, i video e i testi sono curati da Arianna Massimi, fotografa e filmmaker. “Tutti i ragazzi che ho raccontato si sono fidati di me, mi hanno affidato le loro storie. Ho voluto realizzare un lavoro che mette al centro le persone. Non ci si può impegnare per portare un cambiamento nelle periferie senza tenere conto di chi le abita”. E questo lo sanno bene Sabrina Giuseppetti, presidente del XIII Municipio, e Alessandro Alongi, presidente della commissione Politiche sociali del XII Municipio e promotore di un osservatorio sulle povertà e le disuguaglianze sociali, che sono intervenuti alla presentazione raccontando le realtà dei territori che amministrano. Mentre Alessandro Battilocchio, presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle periferie, ha esteso lo sguardo a tutto il Paese.