“Serbatoi d’acqua posti sul tetto distrutti, stessa sorte per i pannelli solari, carburante esaurito, dunque scarse possibilità di produrre energia elettrica e di garantire un minimo di comunicazione stabile. Danni agli edifici e alle macchine parcheggiate all’interno provocati da schegge di bombardamenti caduti nella zona”. Sono le poche e scarne notizie che arrivano dalla parrocchia latina della Sacra Famiglia, l’unica cattolica della Striscia di Gaza, dove stanno trovando rifugio circa 600 persone.
Attraverso il presepe, di generazione in generazione si trasmette la genuinità della fede in quell’evento di salvezza sempre nuova: Gesù viene nelle nostre case.
I recenti fatti di cronaca, e in particolare l’omicidio della giovane Giulia Cecchettin, uccisa dell’ex fidanzato hanno provocato una forte emozione dell’opinione pubblica e soprattutto una rinnovata attenzione al tema della violenza sulle donne. Un tema ricorrente, in una società come la nostra che pur ispirata ai valori della dignità di ogni persona umana, della parità di genere, continua a trovare nei suoi anfratti più profondi, zone buie, pensieri e comportamenti inaccettabile, non di rado capaci di sfociare in tragedie.
Dopo due settimane, il Papa è tornato ad affacciarsi dalla finestra dello studio del Palazzo apostolico per l’Angelus dell’Immacolata. Poi la sosta in preghiera a Santa Maria Maggiore, con il dono della Rosa d’Oro alla Salus Populi Romani, e il tradizionale omaggio alla statua della Vergine in piazza di Spagna.
ANNUNCIO “Il 25 e 26 maggio la prima Giornata mondiale dei bambini”
“Per la seconda volta viviamo l’Avvento nel tempo della guerra su vasta scala, tempo di grande sofferenza, dolore, instabilità, incertezza”. È la riflessione di mons. Pavlo Honcharuk, vescovo della diocesi di Kharkiv-Zaporizha, sull’Avvento, sul sito della Conferenza episcopale dei vescovi ucraini.
Sono 114 milioni nel mondo le persone che secondo una stima dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) sono scappate dai propri Paesi per colpa di guerre, crisi umanitarie, condizioni di insicurezza inondazioni e siccità. Il nostro Paese “sta facendo molti sforzi soprattutto nella prima recezione”, spiega il portavoce dell’Unhcr, Filippo Ungaro, ma è sull’integrazione che “si gioca la sfida principale”.
“Preghiera altro non è che metterci di fronte a Dio e al mistero della vita e della morte senza nascondere le nostre fatiche ma anche senza rinunciare ai nostri sogni”. È un passaggio dell’omelia di mons. Claudio Cipolla, vescovo di Padova, al funerale di Giulia Cecchettin, questa mattina nella basilica di Santa Giustina. Il presule ha anche rivolto al Signore la richiesta della “pace del cuore, del mio cuore e del cuore di tutti i presenti”, ma anche “la pace del cuore per Filippo e la sua famiglia”.
Secondo il Climate Change Vulnerability Index, su 33 regioni nel mondo che presentano un rischio estremo a causa dei cambiamenti climatici, 27 sono nel Continente nero. Eppure, l’intero Continente africano contribuisce solo con il 4/4,5% alle emissioni di gas serra.
Presentata dal presidente della Comunità di Sant’Egidio a Roma, mercoledì 6 dicembre, la guida “Dove mangiare, dormire, lavarsi” già in distribuzione tra le persone in difficoltà della Capitale.
Viviamo un momento storico inedito. Le tante incertezze stanno svelando il volto molteplice delle povertà in Italia e nel mondo. La sfida è sempre quella: ascoltare le grida d’aiuto o voltarsi dall’altra parte? La Chiesa italiana – e questo è innegabile – continua a scegliere la strada che porta all’incontro con l’umanità. E lo fa in una misura che non ha eguali nel Paese, con esperienza e con intelligenza. Metterlo in discussione è disonestà allo stato puro. Così come rappresentare le Chiese in Italia allo sbando o in mani di chi non si sa, proprio come sta avvenendo in questi giorni su alcuni organi d’informazione e blog. È un’immagine talmente fuori dalla realtà da suscitare una serie di interrogativi sui veri obiettivi: se ci sono, quali sono?
Un richiamo alla storia, con il mandato di Paolo VI a informare “secondo giustizia, verità e carità”, e uno sguardo al futuro, con la volontà di “produrre contenuti e distribuirli sulle diverse piattaforme” con l’obiettivo di “essere un giornale di dialogo”. Marco Girardo, direttore di Avvenire, celebra i 55 anni di storia del quotidiano.
“Avvenire ha un ruolo determinante nell’informare, discernere e interpretare gli avvenimenti. Offre chiavi di comprensione che aiutano l’esperienza personale a farsi conoscenza e cultura. Come ricordava san Giovanni Paolo II occorre una Chiesa evangelica, che non ha paura di andare al largo e capace di produrre cultura”. Intervista al card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, in occasione dei 55 anni del quotidiano.
È stata presentata, alla Filmoteca vaticana, l’edizione 2024 del Premio internazionale Francesco d’Assisi e Carlo Acutis, a disposizione 50mila euro.
Un soprannome, Fra’, che lascia quasi presagire una dimensione familiare e amicale con il santo più conosciuto e apprezzato della storia, non solo dal pubblico cattolico, e che, in sole tre lettere, sa farlo scendere dal cielo e riportarlo a terra.
Qualcuno dice che sono bravo, ma in realtà sono stati i miei parrocchiani e parrocchiane a trovare il modo di valorizzarmi per quel che posso ancora dare. La comunità, o almeno la parte più attiva di essa, si è mobilitata per creare le condizioni che rendono possibile la prosecuzione del mio ministero. Con gratitudine accolgo tutti i doni materiali e immateriali che mi sono stati fatti e cerco di corrispondere come posso. Probabilmente ci sono anche altre persone con disabilità che potrebbero dare un contributo alla vita della Chiesa, se fossero accolte come sono stato accolto io.
“Nostra figlia è stata battezzata e, quindi, avremo un funerale cristiano, con un coro e la musica dell’organo. Sarà una giornata molto triste ma anche molto speciale. Nella bara, insieme alla nostra bambina, ci sarà il suo agnellino musicale, quel giocattolo che amava tanto e che suona tutte le sue ninna nanne preferite”. Con queste parole Dean Gregory, padre della bambina di otto mesi, affetta da una rarissima malattia mitocondriale, morta nelle prime ore di lunedì 13 novembre, ha dato notizia del suo funerale. La cerimonia si svolgerà nella cattedrale di Nottingham, diocesi nella quale abita la famiglia, venerdì 1° dicembre e sarà celebrata dal vescovo Patrick McKinney.
“Vogliamo sottolineare la nostra speranza di maggiore mobilità e diritti per i cittadini di Paesi terzi, prospettive di procedure efficienti e una più ampia inclusività: questo segnalerebbe un passo proattivo nel senso del rafforzamento dell’impegno dell’Ue verso parità di trattamento e integrazione”. Lo scrivono Caritas Europa, la Ccme, la Comece, Don Bosco Internazionale, Eurodiaconia, l’Icmc e la Ekd in un documento pubblicato mentre tra Parlamento e Consiglio europeo sono in corso i dialoghi per negoziare una posizione condivisa su due direttive inerenti la migrazione dei lavoratori (quelle su “permesso unico” e su “soggiorno di lungo periodo”).
La sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) che nei giorni scorsi ha condannato l’Italia per detenzione illegale di minori stranieri nell’hotspot di Taranto “è importante perché interviene in un quadro in cui il governo italiano sta cambiando in peggio quelle che erano già norme non osservate. L’Italia è stata condannata perché la legge italiana non è stata rispettata”, afferma al Sir Manuela De Marco, dell’Ufficio immigrazione di Caritas italiana.
Francesco, al termine dell’udienza generale di oggi, la cui catechesi è stata letta da mons. Filippo Ciampanelli della Segreteria di Stato, ha preso la parola per chiedere ancora una volta: “Pace, per favore, pace!”. “Auspico che prosegua la tregua in corso a Gaza, affinché siano rilasciati tutti gli ostaggi”, ha aggiunto.
Nel novembre del 2015, otto anni fa, un piccolo gruppo di giornalisti della Fisc, durante un viaggio in Israele, riuscì ad entrare nella Striscia di Gaza e fare visita alla parrocchia latina della Sacra Famiglia. La stessa parrocchia dove oggi hanno trovato riparo oltre 700 sfollati cristiani che hanno perso tutto a causa della guerra. Ripercorriamo quei giorni.
“Siamo qui per dare testimonianza, per rendere credibili le parole del Vangelo laddove Gesù dice: ‘Ero straniero e mi avete accolto’. I problemi non si risolvono con i seminari e i discorsi. Le ingiustizie e le povertà si affrontano solo andando a vivere con chi le subisce”. A colloquio con padre Dionysius Mintoff, frate francescano, fondatore del “Laboratorio della Pace Giovanni XXIII” che accoglie e aiuta i migranti che approdano sull’isola.
“Non dobbiamo cadere nella trappola delle narrative opposte, ma cercare di dire le cose con verità, condannare quanto è successo il 7 ottobre, ma anche farsi portavoce del dolore delle vittime palestinesi e trovare un linguaggio inclusivo”. Lo ha detto il patriarca di Gerusalemme dei Latini, parlando in collegamento ai presidenti delle Conferenze episcopali europee, a Malta in Assemblea.
“Basta odio, basta vendette, questo è il tempo per tornare a parlare di pace, destino dei due popoli”: a dirlo è il vicario della Custodia di Terra Santa che, in un’intervista al Sir, parla della guerra, del Natale e della sofferenza dei due popoli. Nei giorni scorsi il frate è stato anche a colloquio con il presidente palestinese Abu Mazen e con Papa Francesco.
Domenica 26 novembre si celebra, a livello diocesano, la XXXVIII Giornata mondiale della Gioventù. Tema scelto da Papa Francesco è “Lieti nella speranza”. Il Sir ha intervistato, a riguardo, don Riccardo Pincerato, da fine settembre nuovo responsabile del Servizio nazionale per la pastorale giovanile (Snpg).
“La Chiesa italiana è stata sempre guardata con particolare attenzione anche dalle altre realtà ecclesiali, per la sua prossimità al Santo Padre e al vissuto della nostra gente”. Così il direttore, don Alberto Giardina, sintetizza per il Sir i 50 anni dell’Ufficio liturgico della Cei, oggetto di un convegno alla Pontificia Università Urbaniana.
“Dare una voce unica alla vita religiosa” e “non perdere mai la speranza” anche di fronte a un mondo in guerra. Fra Emili Turú Rofes, segretario generale dell’Unione dei superiori generali, parla a conclusione della 100ª assemblea dell’Usg che si è tenuta in forma congiunta con l’Unione internazionale delle superiore generali.
“Non dobbiamo mai dimenticare che la nostra è una Federazione di direttori, rappresentanti degli editori. E come direttori dobbiamo farci carico di pensare per aiutare le nostre Chiese a pensare, mettendo al centro del dibattito i temi della Chiesa e quelli dei territori”. Lo ha detto il direttore del settimanale diocesano di Gorizia “Voce Isontina” e presidente della Federazione italiana dei settimanali cattolici (Fisc), ieri, nella relazione di apertura della XX Assemblea nazionale ordinaria elettiva sul tema “La Fisc: una voce a servizio del Paese. Informazione, cultura e sinodalità” (Roma, 23/25 novembre).
Il referente per la tutela dei minori in Vaticano presenta la seconda rilevazione sulla rete territoriale promossa dalla Conferenza episcopale italiana: “Aumentano le iniziative di informazione e formazione, di sensibilizzazione e intervento; crescono e si qualificano le équipe di esperti in grado di garantire interventi efficaci”.
La rilevazione raggiunge il 92% delle diocesi italiane e la totalità delle regioni ecclesiastiche, a conferma di una partecipazione competente viste le professionalità in gioco e capace di rilevare con obiettività le criticità ancora esistenti per una revisione in tempo reale del processo avviato.
“Quando il seminarista arriva davanti al vescovo per l’Ordinazione, la sfida è che si presenti con fede, cosciente dei propri limiti ma anche fiducioso e consapevole di essere amato da Dio e dalla Chiesa”. Mons. Stefano Manetti, vescovo di Fiesole e presidente della Commissione Episcopale per il clero e la vita consacrata, riassume il contenuto della “Ratio formationis sacerdotalis” che è stata esaminata e approvata dalla 78ª Assemblea Generale Straordinaria della Cei.
“Come vescovi, riuniti in Assemblea Generale ad Assisi, esprimiamo la nostra preoccupazione per l’escalation di violenza e odio di questi giorni, che sta assumendo proporzioni sempre più tragiche”. Comincia così la dichiarazione diffusa per la pace dei vescovi italiani, rilasciata al termine della sessione mattutina di oggi.