Un anniversario che non è solo memoria, ma occasione per riscoprire un’eredità spirituale ancora viva. In vista dell’ottavo centenario della morte di san Francesco d’Assisi, che sarà celebrato il 3 ottobre 2026, Gubbio si prepara ad accogliere un ricco programma di eventi religiosi, culturali e artistici ispirati alla figura del poverello. Mostre, convegni, cammini spirituali, percorsi liturgici e iniziative comunitarie scandiranno i prossimi mesi, ponendo al centro i valori della fraternità, della cura del creato, della pace e della riconciliazione. La presentazione ufficiale si è svolta ieri mattina a Roma, nella Sala Marconi di Palazzo Pio, alla presenza delle istituzioni civili ed ecclesiali. “Francesco a Gubbio” è il titolo del progetto che, partendo dalle celebrazioni, intende valorizzare il profondo legame tra il Santo e la città umbra, luogo che lo accolse nei primi passi della sua conversione e che custodisce episodi fondamentali della sua vita, come l’incontro con il lupo.

(Foto Calvarese/SIR)
Il Vescovo: “Dalla fraternità nasce ogni cammino di riconciliazione”
“Francesco viene a Gubbio perché nel momento decisivo della sua vita ha bisogno di uno spazio e di un tempo per conoscere se stesso e incontrare Dio”, ha spiegato il vescovo mons. Luciano Paolucci Bedini. “La bellezza dell’Umbria lo aiuta ad alzare lo sguardo e a riconoscere un Padre nuovo. Anche oggi la sfida è la stessa: partire dalla realtà in cui viviamo per trasformare i conflitti, piccoli o grandi, in occasioni di incontro”. Il presule ha ricordato come l’episodio del lupo, raffigurato anche nel logo del progetto, resti “una parabola attuale di riconciliazione”. “Francesco si interpone tra il lupo e gli eugubini, si fa garante delle intenzioni, mostra che la premessa è sempre la fraternità. Non si tratta di un gesto immediato, ma di un cammino che ha come radice l’ascolto e il dialogo”. Da qui l’invito a Gubbio come “spazio aperto all’incontro”, simbolo di un metodo universale:
“Occorre uscire dalle nostre chiusure per ospitare l’altro. La via è questa”.
Il progetto
Il programma di iniziative, iniziato nell’estate 2025, accompagnerà fino a dicembre 2026 l’attesa del centenario. In calendario mostre, convegni, spettacoli, concerti, percorsi liturgici, laboratori per scuole e famiglie. Tra gli appuntamenti principali, la mostra “Francesco e frate Lupo” (27 settembre 2025 – 11 gennaio 2026), che raccoglierà oltre 250 opere dall’età medievale alla contemporaneità. Curata da Cristina Galassi, offrirà un percorso tra dipinti, sculture, ceramiche, documenti e illustrazioni che hanno reso celebre l’episodio dell’incontro con l’animale. “Un tema – ha spiegato – che ha appassionato gli artisti al punto da soppiantare altri episodi della vita del Santo, perché il lupo non è solo un nemico, ma un affamato che chiede riconoscimento e pace”.

(Foto Calvarese/SIR)
Il sindaco: “Gubbio patria spirituale di Francesco”
Il sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, ha sottolineato il valore di una scelta che va oltre la ricorrenza: “Abbiamo voluto organizzare gli eventi non solo per celebrare il Centenario, ma per dare stabilità a un cammino che riconsegna a Gubbio il suo ruolo di patria spirituale di Francesco. Non si tratta di campanilismo, ma di custodire una storia e un’eredità che possono parlare al mondo di oggi”. Un legame che, secondo il primo cittadino, si colloca anche accanto alla figura di sant’Ubaldo, patrono della città, “testimone di povertà, riconciliazione e coraggio evangelico”.
Liturgia e cammini spirituali
Il cuore religioso del progetto sarà animato da celebrazioni e pellegrinaggi. Don Mirko Orsini, vicario della diocesi, ha ricordato due appuntamenti significativi: la festa del Perdono di Assisi nel “Parco della riconciliazione” di Gubbio e il pellegrinaggio a piedi da Assisi alla città eugubina, sulle orme di Francesco che vi ricevette la prima tunica. A questi si affiancheranno la solennità del 4 ottobre, cammini spirituali e percorsi liturgici nei conventi. Fra Marco Bellachioma, del convento di San Francesco, ha ribadito: “Il 4 ottobre sarà celebrato con solennità, come avviene nelle grandi città francescane. La riaccensione della lampada votiva davanti al santo patrono dei Comuni d’Italia ricorderà l’identità francescana della città e l’unità tra comunità civile ed ecclesiale”. Un anniversario che, partendo dalla memoria di Francesco, invita oggi a trasformare i conflitti in cammini di fraternità. A Gubbio, “terra della riconciliazione”, l’eredità del Santo continua a farsi proposta concreta di pace, dialogo e speranza per le comunità e per il mondo intero.

