
Prendersi cura dei più fragili. In particolare dei bambini malati o con disabilità. E’ la mission di don Gianni Mattia, dal 1998 cappellano del presidio ospedaliero Vito Fazzi di Lecce, fondatore e presidente dell’associazione Cuore e mani aperte Odv nonché ideatore della bimbulanza che quest’anno compie 13 anni. “Sempre e ovunque a qualunque costo” il suo motto. Lo abbiamo incontrato e ci ha raccontato i suoi progetti che chiama “segni di speranza”, a partire dalla bimbulanza.

Don Gianni Mattia (Foto Cuore e mani aperte/SIR)
“Un’ambulanza pediatrica dotata di strumentazione d’avanguardia, tutta colorata all’interno e all’esterno e allestita per affrontare lunghe tratte, che dal Salento trasporta gratuitamente i bambini malati o con disabilità bisognosi di cure verso i centri d’eccellenza del Paese”. Le mete sono anzitutto l’ospedale Bambino Gesù di Roma, ma anche il Meyer di Firenze, il Gaslini di Genova, il Besta di Milano e, ancora nella Capitale, il Gemelli, e Casa Sollievo della sofferenza a San Giovanni Rotondo. Grazie ai 33 autisti volontari che hanno frequentato un corso di soccorritore Psd pediatrico, l’associazione di don Gianni si fa carico di tutto il viaggio – carburante, pedaggi autostradali, vitto e alloggio di volontari e famiglie -, ma anche delle spese legate alla presenza fissa in ambulanza di un infermiere e, se occorre, anche di un medico. “Ora – racconta don Gianni – dobbiamo riportare a casa un bambino da Napoli e ne abbiamo un altro da accompagnare al Bambino Gesù”.
Per rendere il viaggio meno traumatico, a bordo c’è anche la tv con la possibilità per i piccoli di distrarsi con i cartoni animati e, talvolta, uno dei 400 “clown di corsia” presenti nei reparti di Pediatria e Psichiatria e nelle Rsa del territorio. La prima bimbulanza ha visto la luce il 26 maggio 2012: quanti chilometri avete percorso in questi 13 anni, gli chiediamo. “Più di 600mila, e abbiamo incontrato più di 400 famiglie. Il mezzo deve sempre viaggiare in sicurezza, perciò ogni 200mila chilometri lo sostituiamo”.

(Foto Cuore e mani aperte/SIR)
Oltre alla bimbulanza don Gianni mette a disposizione due pulmini – Sorrisinbus e Magibus – per il trasporto di bimbi malati o disabili che non hanno bisogno di un trasporto “sanitario”. Magibus, in particolare, con la sua pedana nella parte posteriore grazie alla quale possono accedervi anche piccoli in carrozzina, “è un mezzo speciale adibito al trasporto di persone con disabilità, per far uscire dall’isolamento tante famiglie che incontrano difficoltà a spostarsi, consentendo loro di eseguire con maggiore sicurezza esami medici, nonché di partecipare a incontri e iniziative di socializzazione”. Un servizio, come quello della bimbulanza, che i genitori possono prenotare e del tutto gratuito perché
“queste famiglie già portano il peso della sofferenza e della malattia e non ne possiamo aggiungere un altro”.

(Foto Cuore e mani aperte/SIR)
Ma non finisce qui. Don Gianni va indietro nel tempo e racconta che il “primo segno di speranza” risale al marzo 2003 “quando abbiamo realizzato a Lecce la casa d’accoglienza Santa Caterina Labouré per offrire calore e ospitalità a quanti vivono il disagio e le ansie di una malattia lontano dal luogo di residenza e dai propri affetti. Il nostro obiettivo è farli sentire ‘a casa’ attraverso momenti di condivisione: una cena, un caffè, un programma tv”. La foresteria ha 12 stanze matrimoniali con bagno dislocate su due piani, soggiorno e cucina in comune.

(Foto Cuore e mani aperte/SIR)
Nel Polo oncologico “Giovanni Paolo II” di Lecce, don Gianni ha voluto creare anche uno spazio benessere, chiamato non a caso “A Sua immagine”, con riferimento al versetto della Genesi, che offre trattamenti estetici gratuiti a donne e uomini colpiti da patologie oncologiche per aiutarli a recuperare la “bellezza deturpata dalla chemio e dalla radioterapia che spesso hanno conseguenze estetiche come caduta di capelli e sopracciglia, irritazioni cutanee, aggiungendo sofferenza alla sofferenza”. Per questo, presso lo spazio benessere un’estetista qualificata Apeo (Associazione professionale estetica oncologica) effettua trattamenti in grado di proteggere la cute dalle tossicità, risolvere inestetismi e lenire fastidi e irritazioni; fermo restando che la cura della patologia resta di esclusiva competenza dei medici.

(Foto Cuore e mani aperte/SIR)
Don Gianni è un vulcano di idee: “Grazie ai miei collaboratori, il 30 luglio 2024 abbiamo inaugurato un assoluto inedito a livello europeo: il Game shuttle, la prima ludoteca itinerante multisensoriale inclusiva, benedetta dal nostro arcivescovo Michele Seccia”. Sul Game shuttle “sarà possibile praticare il metodo Snoezelen attraverso la multisensorialità, per il supporto a disabilità, autismo, demenze, malattie neurodegenerative e deficit di attenzione”. In provincia di Lecce esistono due “stanze Snoezelen” presso la scuola dell’infanzia di Minervino di Lecce e l’istituto Grazia del capoluogo, ma “il Game shuttle è la prima ad essere itinerante: saremo noi ad andare verso il bambino o l’adulto bisognoso di trattamento”. Il mezzo, i cui lati da fermo sono espandibili, è dotato di simulatori di guida e di volo e di visori di ultima generazione per la realtà mista e aumentata, ed è accessibile anche per pazienti in carrozzina. “Ha già partecipato a diverse fiere – dice con orgoglio don Gianni – perché è un inedito assoluto in Europa”.
Dal 1° gennaio di quest’anno, ci racconta ancora, l’associazione, che si sostiene attraverso il 5xmille, numerose donazioni e iniziative come le bomboniere solidali o il Pasqualotto (uovo di Pasqua a 7 euro), ha preso in affitto due stanze a Roma, in una palazzina a dieci minuti dal Bambino Gesù. “Così le famiglie che accompagniamo con i loro bambini per le cure hanno la possibilità di riposarsi e alloggiare gratuitamente. Nessun genitore dovrebbe mai preoccuparsi di dove passare la notte mentre il proprio figlio è ricoverato in ospedale”. Ma, per sua stessa ammissione, don Gianni sogna in grande:
“Il mio vero sogno sarebbe quello di acquistare un appartamento vicino al Bambino Gesù, ma ad oggi non possiamo permettercelo. Magari più in là…”.

(Foto Cuore e mani aperte/SIR)
Il sogno di un Centro pediatrico d’eccellenza. Gli chiediamo quali sono le sue attese dal Giubileo e quali frutti vorrebbe restassero da questo grande evento di speranza. “Vorrei essere in grado di continuare a portare gioia, sollievo e speranza a tutti i bimbi malati che incontro e alle loro famiglie. Il mio grande sogno e la mia grande speranza, come ho già detto, è riuscire ad acquistare, grazie alla Provvidenza di Dio, un appartamento vicino al Bambino Gesù. Ma un bel segno di speranza sarebbe anche la nascita nel mio Salento di un Centro pediatrico polispecialistico di eccellenza. La nostra associazione fa parte con altre della rete sociale ‘Solo x loro’ che sta portando avanti un’opera di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni. Ma ci vorrebbe una maggiore coesione.
Un bel segno del Giubileo sarebbe allora unire maggiormente le forze e convergere con più decisione verso questo unico grande obiettivo. Sì, questa è la mia vera speranza”.