Emilia Romagna: si aggrava la situazione. Migliaia di persone evacuate, dispersi e vittime

Bomba d’acqua, molti la definiscono così. Ma quella che si è abbattuta sulla Romagna dalla mezzanotte di lunedì scorso è una quantità enorme di pioggia che il terreno non è stato in grado di assorbire.

Bomba d’acqua, molti la definiscono così. Ma quella che si è abbattuta sulla Romagna dalla mezzanotte di lunedì scorsa è una quantità enorme di pioggia che il terreno non è stato in grado di assorbire.
Fino a poche settimane fa si parlava di siccità. Una stranezza per questo territorio che è un angolo di pianura custodito e lavorato come un giardino. Eppure ieri, a uno a uno tutti i fossi, i torrenti, i fiumi sono esondati e hanno invaso campagne, paesi e città. La furia è stata così rapida e imponente che anche questa mattina non si sa da che parte orientarsi.

Prima è toccato alle località di mare, con l’acqua arrivata sulle vie che fiancheggiano il litorale. Poi è stata la volta del Pisciatello, del Rubicone a Savignano e del Rigossa a Gambettola. In collina e in montagna non si contano le frane e gli smottamenti. Non si contano neppure le strade chiuse per alberi caduti e fogne che non raccolgono più nuova acqua.

La frazione di Ranchio, nella valle del Borello, in territorio di Sarsina, da ieri è isolata e senza acqua potabile. A Mercato Saraceno, nella valle del Savio 35 persone sono state fatte sfollare. In città a Cesena il fiume Savio, nel primo pomeriggio di ieri è esondato e ha invaso un intero quartiere. La gente si è rifugiata ai piani alti delle abitazioni. Elicotteri e natanti messi in campo dalla Protezione civile ha salvato numerose persone. L’acqua ha raggiunto due metri di altezza in via Roversano, accanto al Ponte vecchio e in via ex-tiro a segno. Ma tutte le strade della zona cosiddetta “Oltresavio” sono rimaste sott’acqua. Un centro commerciale è stato completamente allagato. La circolazione stradale da ieri è interdetta in numerosi punti e i treni sono fermi sempre da ieri. Studenti a casa ieri e oggi.
Si contano anche alcune vittime. La prima è nella frazione di Ronta di Cesena, in campagna, a valle della città. La moglie è dispersa. I comunicati ufficiali parlano al momento di due morti e quattro dispersi, tutti in provincia di Forlì-Cesena, quella maggiormente colpita da questa seconda ondata di maltempo, dopo quella del 2 maggio scorso che aveva interessato di più il ravennate.

Questa mattina il Savio è esondato a Castiglione di Cervia, al confine tra la provinca di Ravenna e il territorio cesenate. L’ondata scende verso il mare e invade campagne e paesi. Anche alcune opere parrocchiali sono state interessate dagli allagamenti. La cripta della chiesa di Martorano è invasa dall’acqua. La gente è in strada per cercare di fronteggiare l’emergenza e per sostenere chi è nel bisogno. Gli aiuti stanno arrivando da tutto il Paese, ma il territorio coinvolto dall’ondata di piena causata dalla pioggia e dalla rottura degli argini dei fiumi è vastissima.

Le frazioni di Macerone di Cesena e altre di Cesenatico sono interessate dalle esondazioni di oggi del Pisciatello, in più punti. L’allerta è ancora rossa e il livello di vigilanza è altissimo. Gli elicotteri si sono alzati in volo anche nella notte perché ora la priorità, come detto dal sindaco di Cesena Enzo Lattuca ieri sera al Tg1, è quella di salvare le persone. Ai danni si penserà dopo, ma già si può dire che sono ingentissimi.

(*) direttore del “Corriere Cesenate” (Cesena)

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