Ucraina. “Pollicino fugge dalla guerra”: Molinara, nel Sannio, accoglie mamme, bambini e una nonna

A promuovere il progetto di accoglienza diffusa per i profughi ucraini sono i “Piccoli Comuni del Welcome” e la Rete di Economia civile “Sale della Terra”

(Foto: Gianpaolo De Siena per la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome)

Garantire una prima accoglienza in Polonia, velocizzare le pratiche di relocation dei profughi in sistemi di buona accoglienza, ridurre i disagi logistici e psicologici dei profughi, mantenere una costante mediazione linguistica e culturale per evitare il sentimento di “sradicamento” esistenziale subito a seguito dell’aggressione, elaborare una progettazione personalizzata per l’integrazione nei contesti italiani della buona accoglienza, in particolare all’interno della “Rete dei Piccoli Comuni del Welcome”. Sono gli obiettivi del progetto “Pollicino fugge dalla guerra”. A promuovere questa iniziativa di accoglienza diffusa per i profughi ucraini sono i “Piccoli Comuni del Welcome” e la Rete di Economia civile “Sale della Terra”.

(Foto: Gianpaolo De Siena per la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome)

A Molinara, Piccolo Comune del Welcome del Sannio, sono state accolte al momento due mamme, quattro bambini e una nonna. “Il mio nome è Oksana, ho lavorato in un asilo con bambini da 3 a 7 anni. Mi stavo prendendo cura di mia nonna che è morta il primo giorno della guerra. Ho 2 ragazzi che amo, Mykhail, 8 anni, che ama la pesca e Maksym”, si presenta una di loro. “Il mio nome è Tetiana, ho 34 anni. Ho lavorato come barista in un caffè. Ho 2 bambini, Xenia 13 anni. che è impegnata in ginnastica e danza, e Vlad 1. Mio marito è un militare”. Tetiana e Oksana sono fuggite dalla guerra con i loro bambini. Tetiana ha con sé anche sua nonna Olga. Lungo il confine tra Polonia e Ucraina hanno incontrato Giovanni Calabrese e il Progetto “Pollicino fugge dalla guerra”, del quale è responsabile per la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome e la Rete “Sale della Terra”. Proprio Calabrese le ha accompagnate fino a Molinara, dove Oksana, Tetiana e i loro cari sono stati inseriti nel Sai (Sistema Accoglienza Integrazione) del Comune.

(Foto: Gianpaolo De Siena per la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome)

“Quando 4 anni fa decidemmo di attivarci nell’accoglienza, attraverso l’esperienza del Sai – ha detto il sindaco Giuseppe Addabbo durante il saluto di accoglienza dei profughi -, l’intento era proprio quello di abbinare la solidarietà e l’aiuto alle famiglie e ai popoli in difficoltà con la possibilità di ripopolare e reinsediare il nostro territorio, che soffre come tanti altri piccoli comuni delle zone interne il fenomeno della desertificazione umana. Oggi il nostro vuole essere un gesto che va proprio a favore degli ultimi e di chi soffre realmente. Perché come sempre avviene la guerra non la subisce chi l’ha decisa ma i poveri soldati e la povera gente”. Ed “è bello pensare – ha osservato Addabbo – che proprio in queste circostanze la bandiera del Welcome, di cui Molinara fa orgogliosamente parte, recita un ruolo da protagonista a favore delle persone che soffrono”. A tradurre le parole del sindaco ci sono Ala e Olga, rispettivamente moldava e ucraina, che vivono da tempo in Sannio.

La cultura e il lavoro di accoglienza arrivano da lontano: “Sale della Terra e la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome sono impegnate dal 2014 nella realizzazione di pratiche di accoglienza diffusa basate su progettazione personalizzata – ha affermato Mariaelena Morelli, che è la coordinatrice di tutti i Sai della Rete Sale della Terra -. Chi fugge dalla guerra vive un’esperienza di sradicamento improvviso, profondo, violento. Le condizioni di vita che trovano nel Paese ospite giocano un ruolo centrale nella determinazione della salute psichica delle persone in fuga e nella possibilità di una riorganizzazione dignitosa, funzionale della propria esistenza. Perciò, sia che si tratti di un periodo transitorio breve, sia che si tratti di un progetto migratorio a lungo termine, è indispensabile garantire dei percorsi di accoglienza strutturata, che siano basati su una governance multilivello e che utilizzino le sinergie già avviate sui territori attraverso il coinvolgimento di tutti gli attori e gli interlocutori per la riuscita delle misure di accoglienza, protezione e integrazione. Il progetto ‘Pollicino fugge dalla guerra’ prende spunto dalle buone pratiche di accoglienza della rete Sai nell’ambito dei Piccoli Comuni del Welcome in cui gli interventi in favore dei migranti si inseriscono in un contesto più generale di welfare, un welfare che diventa ‘welcome’. La rete dei Piccoli Comuni del Welcome, in questo specifico caso il comune di Molinara, conferma la possibilità di essere una risposta concreta, sia nei periodi emergenziali, sia nel quotidiano per un rinnovamento e una rinascita, anche valoriale, dei nostri territori”.

Samantha D’Ambrosio, responsabile del Sai di Molinara, ha aggiunto: “Il progetto ‘Pollicino fugge dalla guerra’ potremmo anche chiamarlo ‘Progetto Sai per l’Ucraina’: mi piace pensare che questo momento e questo abbraccio si concretizzano anche grazie al fatto che il Comune di Molinara è in Rete con i Piccoli Comuni Welcome. La cosa più bella è che queste due famiglie accresceranno le diverse culture ormai presenti nella nostra comunità”.

Il sindaco ha firmato con Tetiana, Oksana e Olga il “Patto di accoglienza”, un atto formale ma anche un impegno morale alla reciproca accoglienza.

“Non possiamo fermare la guerra, ma possiamo far avanzare la pace anche e soprattutto con questi gesti.

Siamo di fronte ad una tragedia più grande delle nostre forze, delle forze dell’Italia ma anche della stessa Unione europea. Ma se è vero che questa tragedia ci supera tutti, è anche vero che ognuno può fare la sua parte e che nessuno può sottrarsi senza essere in parte responsabile”, il pensiero di Angelo Moretti, referente della Rete dei Piccoli Comuni del Welcome.

(Foto: Gianpaolo De Siena per la Rete dei Piccoli Comuni del Welcome)

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