“Le istituzioni europee hanno bisogno di persone che sappiano vivere un sano laicismo, cioè uno stile di pensiero e di azione che affermi il valore della religione preservando al contempo la distinzione — non la separazione o la confusione — dalla sfera politica”. Ne è convinto il Papa, che rivolgendosi ai membri del “Working Group on Intercultural and Interreligious Dialogue”, ricevuti oggi in udienza, ha citato gli esempi di Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi. “Promuovere il dialogo tra culture e religioni è un obiettivo chiave per un politico cristiano, e grazie a Dio non manca chi ha dato una buona testimonianza in questo senso”, l’esordio del discorso pronunciato in inglese: “Essere uomini e donne di dialogo significa rimanere profondamente radicati nel Vangelo e nei valori che ne derivano e, allo stesso tempo, coltivare apertura, ascolto e dialogo con coloro che provengono da altri contesti, ponendo sempre al centro la persona umana, la dignità umana e la nostra natura relazionale e comunitaria”. “La partecipazione al dialogo interreligioso, per sua natura, riconosce che la religione ha valore sia a livello personale sia nella sfera sociale”, ha spiegato Leone XIV, secondo il quale “la parola religione stessa si riferisce alla nozione di connessione come elemento originario dell’umanità. Pertanto, quando la dimensione religiosa è autentica e ben coltivata, può arricchire notevolmente le relazioni interpersonali e aiutare le persone a vivere in comunità e nella società”.