Editoria: in libreria dal 6 ottobre “Oratorio Italia. Viaggio nel Paese del bene” con prefazione del card. Parolin

Cosa lega Alcide De Gasperi a Riccardo Zanotti, frontman dei Pinguini Tattici Nucleari? Entrambi hanno trovato nell’oratorio una palestra di vita. Per il padre costituente fu il luogo in cui da ragazzo comprese “la via del dovere”, per il cantante bergamasco, il palco improvvisato di un salone parrocchiale fu il trampolino del suo primo concerto a dodici anni. L’oratorio – spesso banalizzato, quando non demonizzato, come spazio esclusivamente religioso – emerge in realtà come uno dei più solidi porti sicuri della società italiana. E non è un caso che campioni dello sport come Gianni Rivera, tecnici come Cesare Prandelli, politici e figure istituzionali abbiano riconosciuto in quelle mura la radice della propria formazione.
A restituire dignità e complessità a questa istituzione è il libro “Oratorio Italia. Viaggio nel Paese del bene” di Alessia Ardesi (Rubbettino), un’inchiesta narrativa che attraversa il Paese da nord a sud raccogliendo voci di sportivi, musicisti, generali, giornalisti e sacerdoti. Un mosaico che racconta non solo la storia di un modello educativo nato con don Bosco, ma anche la sua sorprendente attualità. Di “una realtà in trasformazione, che si è mossa al passo dei tempi, che ha forgiato generazioni di cittadini, e ne ha fatto politici, imprenditori, sportivi, lavoratori, artisti, scienziati. Ma anche sacerdoti, consacrati e laici impegnati”, parla il card. Pietro Parolin nella prefazione del volume.
Uno degli aspetti più significativi messi in luce dal libro è l’apertura degli oratori alle comunità straniere. Già dieci anni fa, una ricerca nella diocesi di Milano segnalava che il 27% dei ragazzi dell’oratorio estivo era di origine straniera (di cui un quarto musulmani), che il 26% dei frequentanti il doposcuola era figlio di immigrati e che in alcuni oratori la presenza di minori non italiani toccava il 40-50%. Numeri che hanno trasformato i cortili parrocchiali in veri laboratori di convivenza multiculturale.Fra le testimonianze all’interno del libro quelle di Maria Romana De Gasperi (sul padre Alcide); Paola Severino, Luciano Aldo Cazzullo (che firma la postfazione), Camillo Ruini, Gianfranco Ravasi, Gualtiero Bassetti, Matteo Zuppi, Gianluca Vialli, Cesare Prandelli, Dolce & Gabbana.

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