“Non è il fare che ci dona la gioia della vita, ma il conoscere perché vivo e perché devo crescere”, si rivolge così Mons. Lorenzo Leuzzi, vescovo di Teramo-Atri, ai giovani della diocesi nella lettera di ottobre, in vista della Giornata mondiale della gioventù diocesana che sarà celebrata il 23 novembre, nella solennità di Cristo Re. Un messaggio che, pur nella consapevolezza della complessità del tempo presente, invita ad alzare lo sguardo oltre la monotonia e la ripetitività del quotidiano, per riscoprire la bellezza della propria vocazione. In un mondo segnato da “surrogati inefficaci” e promesse di felicità immediata, il vescovo esorta a non lasciarsi ingannare da ciò che “non estingue la sete di senso”, ma a riscoprire la propria identità battesimale e a vivere con fiducia l’appartenenza al Cristo Risorto. La speranza, sottolinea, “non è un’utopia”, ma certezza di un dono da offrire agli altri. Citando Papa Leone XIV, mons. Leuzzi invita i giovani a “spalancare il cuore” a Dio e a lasciarsi guidare verso “gli spazi eterni dell’infinito”. “Portiamo speranza dove viviamo e operiamo”, conclude il presule, affidando i giovani alla preghiera e chiamandoli ad essere protagonisti nel costruire un futuro abitato da luce e fiducia. “Il Signore ci chiama per nome: Lui si fida di noi”.