Catechesi: p. Candiard (Ideo), “ascoltare chi ci è inviato, non salvaguardare il passato”

“Non vi auguro di saper parlare, ma di saper ascoltare coloro ai quali siamo inviati a mani vuote, pronti a condividere la nostra fiducia in Dio”. Così padre Adrien Candiard O.P., esperto di Islam e membro dell’Institut dominicain d’études orientales (Ideo), nel suo intervento intitolato “Come trasmettere ciò che non si possiede?”, durante la seconda giornata dell’evento “Edificati dalla comunità”, incontro nazionale dei direttori degli Uffici catechistici diocesani e dei membri delle equipe diocesane, in corso a Roma. “Ascoltare – ha proseguito – ciò che Dio vuole dirci attraverso loro, perché parla a loro e a noi attraverso loro. L’unico dovere della Chiesa è cercare di capire dove Dio vuole condurla, diverso da come abbiamo sempre fatto. Molti di voi lo sanno già: la Chiesa in Francia vive un’esperienza sorprendente da quasi tre anni, al di fuori di qualsiasi piano di evangelizzazione concertato, perché vede arrivare migliaia di adulti che chiedono il battesimo o la cresima. La Chiesa così è costretta ad alzare la testa dai suoi dibattiti interni, dai conflitti interni, vecchi di diversi decenni, per occuparsi di queste persone che arrivano come Cornelio, che ci fanno uscire dai nostri dibattiti sulla legge di Mosè per creare qualcosa di nuovo”. Riguardo alla situazione nel nostro Paese, padre Candiard ha aggiunto: “Non so dove Dio voglia condurre la Chiesa in Italia, non ne ho la minima idea. So che ha per lei dei progetti straordinari, di cui non abbiamo idea, tutt’altro che salvaguardare qualcosa del passato che, per definizione, è passato. E so anche che l’unico modo per mettersi in cammino, per compiere questi progetti, è tendere l’orecchio”.

 

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