Leone XIV: Angelus, “mettere la ricchezza al primo posto sparge il veleno di una competizione che spesso genera conflitti”

(Foto Vatican Media/SIR)

“Noi non siamo padroni della nostra vita né dei beni di cui godiamo; tutto ci è stato dato in dono dal Signore e lui ha affidato questo patrimonio alla nostra cura, alla nostra libertà e responsabilità”. Lo ha detto il Papa, durante l’Angelus di ieri, in cui ha ricordato che “un giorno saremo chiamati a rendere conto di come abbiamo amministrato noi stessi, i nostri beni e le risorse della terra, sia davanti a Dio sia davanti agli uomini, alla società e soprattutto a chi verrà dopo di noi”. “Dobbiamo usare i beni del mondo e la nostra stessa vita pensando alla ricchezza vera, che è l’amicizia con il Signore e con i fratelli”, il monito di Leone XIV, che ha esortato a chiederci: “come stiamo amministrando i beni materiali, le risorse della terra e la nostra stessa vita che Dio ci ha affidato? Possiamo seguire il criterio dell’egoismo, mettendo la ricchezza al primo posto e pensando solo a noi stessi; ma questo ci isola dagli altri e sparge il veleno di una competizione che spesso genera conflitti. Oppure possiamo riconoscere tutto ciò che abbiamo come dono di Dio da amministrare, e usarlo come strumento di condivisione, per creare reti di amicizia e solidarietà, per edificare il bene, per costruire un mondo più giusto, più equo e più fraterno”.

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