Un appello affinché “i governanti delle nazioni siano liberi dalla tentazione di usare la ricchezza contro l’uomo, trasformandola in armi che distruggono i popoli e in monopoli che umiliano i lavoratori”. A rivolgerlo è stato il Papa, nell’omelia della messa presieduta ieri nella parrocchia pontificia di Sant’Anna. “Chi serve Dio diventa libero dalla ricchezza, ma chi serve la ricchezza ne resta schiavo!”, il monito di Leone XIV: “Chi cerca la giustizia trasforma la ricchezza in bene comune; chi cerca il dominio trasforma il bene comune nella preda della propria avidità”, perché “l’attaccamento ai beni materiali confonde il nostro cuore e distorce il nostro futuro”. “Vi incoraggio a perseverare con speranza in un tempo seriamente minacciato dalla guerra”, ha concluso il Papa: “Interi popoli vengono oggi schiacciati dalla violenza e ancor più da una spudorata indifferenza, che li abbandona a un destino di miseria. Davanti a questi drammi, non vogliamo essere remissivi, ma annunciare con la parola e con le opere che Gesù è il Salvatore del mondo, Colui che ci libera da ogni male. Il suo Spirito converta i nostri cuori affinché, nutriti dall’Eucaristia, supremo tesoro della Chiesa, possiamo diventare testimoni di carità e di pace”.