Elezioni regionali: vescovi Calabria, “viverle non come un adempimento formale, ma come un’occasione concreta di libertà e di scelta responsabile”

“La partecipazione non è un accessorio, ma un compito che interpella la coscienza di ciascuno, non è un rito stanco, ma un atto di rigenerazione collettiva”. Lo affermano i vescovi della Calabria in un messaggio in occasione delle prossime elezioni regionali che si svolgeranno il 4 e il 5 ottobre. “Il recente cammino della nostra Chiesa regionale ci ha sollecitati a riscoprire – scrivono in una nota – alcune priorità decisive: l’impegno di tutti per la trasformazione della società, l’attenzione a chi resta ai margini, la costruzione di una cittadinanza solidale, la centralità del bene comune come criterio di giudizio. È questo il cuore di una visione che spinge a costruire, insieme, la città degli uomini e delle donne di buona volontà, nella logica di un umanesimo integrale, capace di tenere insieme sviluppo e giustizia, libertà e responsabilità, diritti e doveri. La democrazia non è mai neutra: o si rinnova come spazio di giustizia o diventa terreno fertile per clientele e rendite di posizione”. I presuli calabresi citano Papa Francesco alle Settimane sociali della Chiesa italiana che “ha usato un’immagine potente: la crisi della democrazia come un cuore ferito. Un cuore che soffre quando prevalgono corruzione e illegalità, quando la politica diventa autoreferenziale, incapace di ascolto e di servizio. Un cuore – si legge nella nota –  che si ammala quando cresce la cultura dello scarto e intere fasce di popolazione – poveri, giovani, anziani, persone fragili – vengono emarginate. Ogni volta che qualcuno è escluso, tutto il corpo sociale ne porta la ferita. L’apatia civica non è solo un fatto individuale, ma il sintomo di un tessuto sociale indebolito, che rischia di trasformare i cittadini in spettatori di un copione scritto da altri”. In quella stessa occasione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha posto domande che ci “toccano da vicino: ‘Si può pensare di contentarsi che una democrazia sia imperfetta? Di contentarsi di una democrazia a bassa intensità? Si può pensare di arrendersi al crescere di un assenteismo dei cittadini dalla cosa pubblica? Può esistere una democrazia senza il consistente esercizio del ruolo degli elettori?’. E ha ammonito a non confondere il parteggiare con il partecipare, ricordando che ‘al cuore della democrazia vi sono le persone, le relazioni, le comunità'”. Queste parole – sottolineano i vescovi della Calabria – “illuminano la nostra responsabilità come cittadini e come cristiani. L’astensione e l’indifferenza non sono mai neutrali: finiscono sempre per gravare sui più deboli e consegnano il futuro nelle mani di pochi. Partecipare, invece, significa prendersi cura del cuore della nostra terra, contribuendo con il proprio voto alla costruzione di una Calabria più giusta, solidale e fraterna”. Da qui l’invito a  tutti a “vivere le elezioni regionali non come un adempimento formale, ma come un’occasione concreta di libertà e di scelta responsabile. La democrazia si alimenta della voce di ciascuno: scegliere significa incidere sul presente e aprire possibilità di futuro. Non c’è libertà senza scelta, non c’è bene comune senza partecipazione. Chi rinuncia a scegliere rinuncia a costruire il proprio futuro: è un lusso che la nostra terra, già solcata da diseguaglianze e migrazioni forzate, non può in alcun modo permettersi”.

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