Disabilità: Fish, “tempi lunghi e costi elevati per ausili e presidi, serve più equità e meno burocrazia”

“Il 50% dei pazienti attende oltre tre mesi per ricevere un ausilio e nel 75% dei casi i costi sono sostenuti quasi interamente dalle famiglie”. È la denuncia della Federazione italiana per i diritti delle persone con disabilità e famiglie (Fish), nel corso dell’audizione tenutasi il 22 settembre presso la Sottocommissione istituita nell’ambito della Commissione nazionale per l’aggiornamento dei Lea del Ministero della salute. “Servono più equità territoriale, investimenti e semplificazione burocratica”, ha affermato Giovanni Merlo, direttore di Fish Lombardia – Ledha. Insieme a lui, Michele Adamo, consigliere Fish e segretario nazionale dell’Uildm, ha presentato i risultati di un questionario rivolto alla rete associativa, evidenziando criticità sistemiche: valutazioni domiciliari effettuate solo nel 19% dei casi e spese aggiuntive che superano il 10% del costo dei dispositivi. Tra le proposte: armonizzazione dei tariffari regionali, snellimento delle procedure, reintroduzione dei codici Iso per le sostituzioni rapide e coinvolgimento delle famiglie nella definizione delle politiche sanitarie.

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