Quasi 1.200 bambini hanno perso la vita nei devastanti terremoti che hanno colpito l’Afghanistan orientale, lasciando migliaia di famiglie senza casa e in urgente bisogno di aiuti. Lo denuncia Save the children, sottolineando che i minori rappresentano più della metà dei circa 2.100 decessi finora confermati. La prima scossa, avvenuta nella notte del 31 agosto, ha raso al suolo interi villaggi nella provincia montuosa di Kunar. Oltre 38.000 persone – metà delle quali bambini – hanno perso la casa e vivono ora all’aperto, in rifugi di fortuna, esposte al freddo e senza beni essenziali. Almeno 2.600 famiglie si sono rifugiate in campi informali dopo aver abbandonato le loro comunità distrutte. Save the children, presente nel Paese dal 1976, è stata tra le prime Ong a intervenire nelle zone colpite e ha già fornito aiuti a oltre 16.000 persone, tra cui quasi 10.000 bambini. L’Organizzazione continua a garantire assistenza sanitaria, supporto psicologico, beni di prima necessità e protezione per l’infanzia. “Questo terremoto ha distrutto non solo case, ma anche il futuro di migliaia di bambini. Le priorità ora sono cibo, acqua pulita e rifugi sicuri, ma serve anche un impegno a lungo termine della comunità internazionale”, ha dichiarato Samira Sayed Rahman, direttrice Programmi e Advocacy di Save the children Afghanistan.