Alluvioni in Pakistan: Save the children, triplicati i morti rispetto al 2024, oltre 700 tra cui 173 bambini

Dall’inizio di luglio, il bilancio delle vittime causate dalle piogge torrenziali in Pakistan è più che triplicato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Sono oltre 700 le persone che hanno perso la vita, tra cui almeno 173 bambini. Lo rende noto Save the children. Secondo la National Disaster Management Authority (Ndma), il Paese ha già registrato il 50% in più di precipitazioni rispetto al 2024. Le piogge monsoniche, che solitamente raggiungono il picco tra giugno e settembre, hanno colpito duramente la provincia di Khyber Pakhtunkhwa, dove più di 300 persone sono morte solo dal 15 agosto a causa di nubifragi estremi e inondazioni improvvise. Le conseguenze per i minori sono gravi: circa 60 scuole danneggiate o distrutte, oltre 8.000 bambini rischiano di non poter tornare in aula all’inizio dell’anno scolastico. L’insicurezza alimentare è in aumento: molte famiglie hanno perso raccolti e bestiame, e i genitori riferiscono di aver ridotto i pasti per mancanza di cibo. “Abbiamo perso tutto. Non c’è più nulla da vendere o da mangiare”, ha raccontato un padre al team di Save the children. I bambini, traumatizzati, si svegliano piangendo la notte, temendo nuove inondazioni. Dall’inizio della stagione dei monsoni a fine giugno, oltre 2.900 abitazioni sono state distrutte e più di 29.000 persone vivono in campi di emergenza. L’accesso agli aiuti è ostacolato da frane e interruzioni stradali. Save the children, insieme al partner locale Srsp, sta distribuendo kit igienici, acqua potabile, assistenza medica tramite cliniche mobili e spazi di apprendimento sicuri per i bambini. “Nel 2022 avevamo detto ‘mai più’, ma i disastri legati al clima stanno diventando la nuova normalità – ha dichiarato Khuram Gondal, direttore di Save the children in Pakistan –. I bambini stanno pagando il prezzo più alto. È urgente intervenire non solo con aiuti immediati, ma anche con azioni concrete contro le cause profonde della crisi climatica”. Secondo un recente studio dell’organizzazione, limitare l’aumento delle temperature globali a 1,5°C potrebbe salvare circa 5 milioni di bambini nati nel 2020 da un futuro segnato da inondazioni catastrofiche.

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