Naufragio Lampedusa: Auser, “non possiamo essere indifferenti. Servono politiche di accoglienza, non respingimenti”

“L’ulteriore naufragio a largo di Lampedusa con tantissime persone migranti morte, tra cui una neonata e tre adolescenti, dovrebbe interrogare le coscienze di ogni persona. Non possiamo essere indifferenti rispetto a una delle più gravi tragedie nel mare Mediterraneo dove, secondo i dati dell’Agenzia Onu per i rifugiati, dall’inizio dell’anno ci sono stati 675 tra morti e dispersi”. Lo dichiara oggi Domenico Pantaleo, presidente nazionale dell’Auser. La Rete Auser esprime il cordoglio per le tante vittime del naufragio che cercavano di fuggire da povertà, fame e guerre. “Se si continuerà con le politiche dei respingimenti e ad alzare i muri dell’intolleranza, il Mediterraneo sarà sempre più un mare di morte e non di pace e solidarietà tra i popoli, a fronte di oltre 122 milioni di persone che cercano di fuggire da condizioni di disperazione e insicurezza”, ricorda Pantaleo. “Non è tollerabile che da parte del governo si attacchino e criminalizzino le Ong che tentano di salvare vite umane, nel rispetto del diritto internazionale – afferma -. Se si vogliono sconfiggere realmente i trafficanti di esseri umani bisogna promuovere un più ampio accesso ai canali regolari per le persone in cerca di protezioni internazionali con politiche di accoglienza in grado di rispondere a una immigrazione che deve essere governata a livello europeo, perché sempre più un fenomeno globale”.

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