Dura e critica la prima reazione della Commissione Bilancio del Parlamento europeo alla presentazione, da parte del Commissario europeo al Bilancio Piotr Serafin, del nuovo Quadro finanziario pluriennale (QFP). “Il bilancio deve essere allineato con le priorità dell’Ue e deve offrire prevedibilità e certezze”, ha dichiarato Siegfried Mureșan, relatore del Parlamento per il QFP. “La proposta dell’esecutivo, invece, rinazionalizza il bilancio dell’Ue attraverso piani di partenariato nazionale e regionale, che si traducono in una somma di 27 programmi nazionali e nella trasformazione del bilancio europeo in un bancomat. Vogliamo una visione comune per i prossimi sette anni”.
Secondo Mureșan, la proposta rischia di creare competizione tra Stati membri e di diluire le risorse destinate ad agricoltura e coesione. Il relatore ha inoltre chiesto chiarezza sull’ammontare previsto per i capitoli sicurezza e difesa. Più in generale, gli eurodeputati denunciano un vizio di fondo nella proposta della Commissione: con un bilancio pari solo all’1,26% del reddito nazionale lordo – di cui lo 0,11% destinato al rimborso del debito del NextGenerationEU – e tenendo conto dell’inflazione, l’Ue “rischia di restare al palo”. Mancheranno infatti fondi sufficienti per le priorità principali, rendendo la proposta di fatto “un congelamento degli investimenti e della spesa in termini reali”.
Preoccupazione suscita anche la proposta di accorpare 52 programmi in “mega-fondi”, con il rischio di indebolire politiche collaudate che hanno prodotto risultati concreti e migliorato il tenore di vita. Mureșan e la co-relatrice Carla Tavares si sono detti “molto allarmati” per alcuni aspetti della proposta che “potrebbero marginalizzare il ruolo del Parlamento europeo”, unico organo eletto direttamente dai cittadini, titolare di competenze legislative e di controllo in materia di bilancio. La proposta, infatti, mancherebbe di trasparenza e non garantirebbe che il Parlamento possa mantenere tutte le sue prerogative.
Unico elemento positivo emerso nella prima discussione, lo sforzo della Commissione sul fronte delle risorse proprie, con l’introduzione di alcune opzioni per nuove fonti di entrata per il bilancio dell’Ue. “Senza una base di entrate forte e diversificata – che includa vere nuove risorse proprie, non in concorrenza con i bilanci nazionali – l’Ue non disporrà dei fondi necessari”.
Accanto al dibattito in Commissione, una dichiarazione diffusa nel pomeriggio dai leader dei gruppi di maggioranza del Parlamento europeo ha espresso disponibilità “a collaborare in modo costruttivo con il Consiglio e la Commissione per un bilancio a lungo termine che sia al servizio dei cittadini, risponda alle esigenze dell’Unione e sia flessibile alle nuove sfide emergenti”.
“Crediamo fermamente – conclude la nota – che il progetto europeo, i nostri valori e le priorità condivise meritino risorse finanziarie adeguate e coraggio politico”.