Il 10 luglio scorso il seminario minore dell’Immacolata Concezione di Ivhianokpodi, nella diocesi di Auchi, a sud-ovest di Abuja (Stato di Edo), in Nigeria, è stato assaltato da uomini armati che hanno ucciso un addetto alla sicurezza e rapito tre seminaristi tra i 14 e i 17 anni. “Sono arrivati in gran numero ed era impossibile per le guardie fermarli”, ha spiegato ad Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) mons. Gabriel Dunia, vescovo di Auchi. “Siamo in contatto con gli aggressori tramite mediatori”, ha confermato il presule. “Gli studenti e le loro famiglie vivono in condizioni di estrema povertà e la stessa diocesi di Auchi dipende dagli aiuti esterni, compresi quelli di Acs, per coprire le spese di base della formazione sacerdotale”. La linea ufficiale delle autorità ecclesiastiche nigeriane è quella di non pagare riscatti, per evitare di incoraggiare ulteriori rapimenti, per cui la Chiesa sta facendo il possibile. A fronte di ciò, il vescovo di Auchi ha espresso frustrazione per la mancanza di una reale protezione da parte delle autorità locali. “Chiediamo al governo civile di venire sul posto. Ci hanno assicurato che sarebbero rimasti a proteggere la zona, ma finora non abbiamo visto alcuna azione concreta”. Sebbene le motivazioni esatte degli aggressori non siano ancora chiare, il vescovo Dunia ha riferito che la situazione nella sua diocesi è preoccupante da tempo. Non è infatti il primo attacco al Seminario Minore dell’Immacolata Concezione. Nel marzo 2025 il rettore del seminario è stato rapito e uno dei seminaristi ucciso. Queste ripetute aggressioni evidenziano le minacce che le istituzioni cristiane devono affrontare sempre più frequentemente. Secondo il prelato, gli aggressori provengono dal nord e si ritiene che siano membri dell’etnia fulani. La preoccupazione che questi attacchi possano rappresentare un tentativo di espellere la comunità cristiana dalla zona.