Terra Santa: Patton (Custodia), “nel preziosissimo sangue di Gesù possibile speranza di riconciliazione e di pace”

“Per noi che viviamo in un contesto nel quale il sangue umano viene versato troppo facilmente e senza scrupoli, in un contesto in cui parole come perdono e riconciliazione risuonano distanti e quasi irrealizzabili, in un contesto in cui le uniche alleanze di cui abbiamo esperienza sono alleanze di potere e di prevaricazione; per noi che viviamo in questo contesto”, le parole di Gesù “acquistano un significato ancora più forte, il significato di una possibile speranza di riconciliazione e di pace, il significato di un possibile rispetto di ogni vita umana, il significato di un’alleanza nuova perché di qualità radicalmente diversa da quella delle alleanze che vediamo attorno a noi e su scala globale”. A ricordarlo è stato questa mattina, padre Francesco Patton, durante la messa celebrata al Getsemani, a Gerusalemme, per la festa del Preziosissimo sangue di Gesù. Per nove anni Custode di Terra Santa, Patton ha lasciato il suo incarico nelle mani di padre Francesco Ielpo, nominato da Papa Leone XIV il 24 giugno scorso. Nell’omelia, l’ex Custode ha tratteggiato la storia dell’Incarnazione di Cristo, “da Nazareth al Getsemani, dal Getsemani al Calvario, dal Calvario all’altare e a ciascuno di noi” chiedendo “con fede a Dio nostro Padre, che nel Sangue prezioso del suo unico Figlio ha redento tutti gli uomini, di custodire in noi l’opera della sua misericordia. Chiediamogli che celebrando il santo mistero del preziosissimo sangue del suo Figlio Gesù Cristo possiamo davvero ottenere quel frutto di riconciliazione e di pace, di vita nuova ed eterna, di redenzione universale che in questo mistero è contenuto, significato e a noi donato”. “Chiediamogli che l’umanità intera e le persone che vivono in questa Terra Santa arrivino a comprendere che non bisogna più spargere il sangue di alcuno ma solo imparare a donare il proprio, vale a dire che non bisogna più togliere la vita agli altri, ma – è stata la conclusione – imparare a donare la propria, proprio come ha fatto il frutto più genuino di questa terra: Gesù Cristo nostro fratello, nostro Redentore e nostro Signore”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Diocesi