Leone XIV: udienza, “a volte anche noi possiamo essere vittime del giudizio degli altri”

“A volte anche noi possiamo essere vittime del giudizio degli altri, che pretendono di metterci addosso un abito che non è il nostro. E allora stiamo male e non riusciamo a venirne fuori”.  Lo ha detto il Papa, nella catechesi dell’udienza di oggi – l’ultima prima della pausa estiva – pronunciata in piazza San Pietro e dedicata alle guarigioni di Gesù, in particolare agli episodi evangelici dell’emorroissa e della figlia di Giairo. “Questa donna – le parole riferite all’emorroissa – con grande coraggio ha preso la decisione che cambia la sua vita: tutti continuavano a dirle di rimanere a distanza, di non farsi vedere. L’avevano condannata a rimanere nascosta e isolata”. “Quella donna imbocca la via della salvezza quando germoglia in lei la fede che Gesù può guarirla: allora trova la forza di uscire e di andare a cercarlo”, ha proseguito Leone XIV: “Vuole arrivare a toccare almeno la sua veste. Intorno a Gesù c’era tanta folla, e dunque tante persone lo toccavano, eppure a loro non succede niente. Quando invece questa donna tocca Gesù, viene guarita”. “Ogni volta che facciamo un atto di fede indirizzato a Gesù, si stabilisce un contatto con Lui e immediatamente esce da Lui la sua grazia”, ha commentato il Pontefice sulla scorta di Sant’Agostino: “A volte noi non ce ne accorgiamo, ma in modo segreto e reale la grazia ci raggiunge e da dentro piano piano trasforma la vita”.

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