“Gesù dice vi mando come pecore in mezzo ai lupi, dunque anche noi l’impopolarità la dobbiamo mettere in conto perché, in molti casi, la coerenza con il Vangelo ci impone di non essere accondiscendenti con quella che è diventata un’abitudine, una incrostazione”. Così mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, durante la meditazione tenuta oggi nella chiesa di San Salvatore in Lauro di Roma e destinata a sacerdoti e parroci. “Tutte le apparizioni del risorto – ha spiegato – richiedono un invito a riconoscere che il crocifisso è glorificato, che l’uomo ferito è risorto. Alcuni però dubitavano”. Ricordando un altro passo del Vangelo, “Andate in tutto il mondo, predicate a tutte le nazioni”, Delpini ha aggiunto: “La pagina del Vangelo fa intuire che il gruppo di uomini mediocri riceve la missione e parte. È commovente: pur nella constatazione della loro inadeguatezza, cosa può averli rasserenati? È stato il fatto che Gesù dicesse ‘sono con voi tutti i giorni’. Sono partiti loro, possiamo partire anche noi”.