Ue: Autorità europea del lavoro, da cinque anni “svolge un ruolo fondamentale nella mobilità dei lavoratori nell’Unione

Da cinque anni, l’Autorità europea del lavoro (Ela) “svolge un ruolo fondamentale nella mobilità del lavoro equa all’interno dell’Ue”. Lo scrive oggi la Commissione europea nella sua prima valutazione sull’operato dell’autorità che ha il compito di contribuire a migliorare la cooperazione tra i Paesi dell’Ue, coordinare le ispezioni congiunte, effettuare analisi e valutazione dei rischi in materia di mobilità dei lavoratori transfrontaliera e mediare nelle controversie tra i Paesi dell’Ue. Sono di fatto di sua competenza i destini di oltre 14 milioni di cittadini che lavorano e vivono in uno Stato membro diverso dal proprio. Tra il 2019 e il 2023, l’Ela ha assistito gli Stati membri in 168 ispezioni del lavoro transfrontaliere, verificando la situazione di oltre 13.500 lavoratori in settori ad alto rischio come i trasporti, l’edilizia e l’agricoltura. Secondo la Commissione, l’Ela deve però migliorare “le competenze in materia di ispezioni concertate e congiunte, la gestione di situazioni relative a cittadini di Paesi terzi all’interno dell’Ue, la capacità di trattamento dei dati personali o la semplificazione e la facilitazione dell’accesso alla procedura di mediazione”. La vicepresidente esecutiva che ha competenze sul lavoro, Roxana Mînzatu, ha annunciato che, sulla base di questa valutazione che “dimostra il valore aggiunto dell’Ela”, “all’inizio del 2026, la Commissione presenterà una proposta per rafforzarla, nell’ambito di un pacchetto più ampio per una mobilità del lavoro equa”.

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