Giubileo 2025: card. Cantoni (Como), “la speranza cristiana non è un semplice ottimismo umano, perché è fondata sulla fedeltà di Dio”

“La speranza cristiana non è un semplice ottimismo umano, perché è fondata sulla fedeltà di Dio, che mantiene sempre e realizza ciò che ha promesso”. Lo ha ricordato ieri il card. Oscar Cantoni, vescovo di Como, presiedendo in cattedrale la celebrazione eucaristica per il Giubileo delle corali.
Qui – ha osservato – “entrato tutti come ‘pellegrini di speranza’, ossia si sentono umilmente persone in ricerca, in un cammino non sempre facile, anzi, a volte tortuoso, ma nella consapevolezza di essere sempre attesi, chiamati per nome, riconosciuti nella originalità propria, accolti dal Signore risorto e dal suo Spirito, il quale infonde in ciascuno la consapevolezza di essere amato e perdonato. Da qui la persuasione di poter continuare ad affrontare e sostenere le responsabilità della vita, nella speranza certa di essere sorretti, sempre e in ogni caso, dall’amore fedele di Dio, che non delude mai”. “All’interno della vostra comunità parrocchiale – ha proseguito il porporato rivolgendosi ai presenti – voi vivete un ministero specifico, un compito molto prezioso, quello del canto. Non certo per sentirvi protagonisti esclusivi nella celebrazione liturgica, ma per sorreggere e accompagnare l’assemblea tutta, che innalza a un’unica voce la lode al suo Signore”. “Vi ringrazio di cuore – l’omaggio del card. Cantoni – per il servizio che svolgete, a volte anche a prezzo di grandi sacrifici, ma nella consapevolezza di aiutare, attraverso la vostra voce, tutta l’assemblea a sentirsi una cosa sola, un popolo che loda il Signore per le meraviglie di grazia che Egli compie a vantaggio del suo popolo amato”. Il presule ha poi concluso soffermandosi sullo Spirito Santo che – solo Lui – “è capace di farci sentire bisognosi di unità, cosi da presentarci, dentro un mondo tanto diviso e contrapposto, solidali e compatti come un solo corpo in Cristo. Quanto più viviamo docili alle ispirazioni dello Spirito santo, tanto più saremo uniti tra di noi”. “È questo – ha precisato il cardinale – il segreto per cui è avvenuta, nel recente Conclave, la scelta concorde e rapida di Colui che abbiamo riconosciuto essere stato scelto dal Signore come vescovo di Roma e guida suprema della Chiesa universale. E voi tutti mi confermate che si è trattato di una bella scelta! È molto chiarificante il suo motto: strettamente uniti a Lui, Cristo, siamo una cosa sola! In Illo uno, unum”.

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