Una sorta di anticipo del Giubileo dello sport: domenica 1° giugno, ultima tappa del Giro d’Italia che si concluderà davanti al Circo Massimo, i ciclisti pedaleranno all’interno dello Stato della Città del Vaticano: una vera e propria storica “prima tappa” che anticipa il Giubileo dello sport che si celebrerà sabato 14 e domenica 15 giugno. Il progetto – nato il 28 ottobre 2021 in occasione della cerimonia per la consegna ad Athletica Vaticana del certificato del riconoscimento come membro ufficiale dell’Unione ciclistica internazionale – è stato curato dal Dicastero per la cultura e l’educazione con Athletica Vaticana, il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano e il Dicastero per la comunicazione.
I ciclisti entreranno nella Città del Vaticano da via Paolo VI attraverso l’Ingresso del Petriano. Pedaleranno accanto alla basilica di San Pietro per poi salire nella direzione dei Giardini vaticani, passando davanti alla Stazione ferroviaria, nella zona del Palazzo del Governatorato. Saliranno ancora verso il monastero Mater Ecclesiae, la Grotta della Madonna di Lourdes, la Torre di San Giovanni e l’eliporto. Per poi fiancheggiare le mura – lungo il cosiddetto “percorso mariano” – fino al Giardino quadrato e ai Musei Vaticani. Con un viale dedicato proprio allo sport la toponomastica ricorda le gare volute da Papa Pio X a inizio Novecento. Percorreranno, poi, via delle Fondamenta – accanto alla Cappella Sistina e all’abside della basilica – per arrivare sul piazzale di Santa Marta e uscire dalla Città del Vaticano attraverso la Porta sul vicolo del Perugino. È lo stile, si legge in un comunicato, “che anima l’esperienza ciclistica di Athletica Vaticana, presente al Giro-E nelle edizioni 2023 e 2024 a sostegno al Centro per le cure palliative pediatriche dell’Ospedale Bambino Gesù”. Nella spiritualità del santuario della Madonna del Ghisallo – proclamata patrona dei ciclisti da Pio XII il 13 ottobre 1949 – e inaugurato con la staffetta, partita proprio dal Vaticano, con Gino Bartali (del quale è in corso la causa per la beatificazione) e Fausto Coppi”.