È stato il progetto indiano “Hope” ad aggiudicarsi l’edizione 2024-2025 del Premio internazionale “Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per una economia della fraternità”, assegnato ieri nella chiesa di Santa Maria Maggiore, nell’ambito dell’ottavo anniversario dell’istituzione del santuario della Spogliazione. Alla cerimonia di consegna erano presenti mons. Domenico Sorrentino, vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, il ministro generale dei Frati minori cappuccini, fra Roberto Genuin, e l’imprenditore Brunello Cucinelli.
Il progetto “Hope” (“Healing/Guarigione, Opportunities/Opportunità, Protection/Protezione e Empowerment”), è nato e si sviluppato a Goa, in India, da un’esperienza della Caritas locale che ha gestito un programma di grande successo, “Childline” (numero verde), per il soccorso e la riabilitazione dei ragazzi in pericolo, soprattutto provenienti dai villaggi più poveri e abbandonati. Nel 2023, il governo ha assunto la gestione del programma. Quando sono emerse gravi lacune nella prosecuzione, sette giovani, tutti sotto i 35 anni e alcuni già coinvolti nell’attività di sensibilizzazione della Caritas di Goa per i sordociechi, si sono messi insieme e hanno presentato un progetto per colmare queste lacune. A ricevere il Premio un sacerdote dell’arcidiocesi di Goa, reverendo Sanford Rodrigues che ha ringraziato a nome dei circa 1.000 giovani che beneficeranno dei 50mila euro messi in palio. “Questa parola inglese per la speranza, ‘Hope’ – ha detto – è più di una parola, è un movimento per dare speranza ai vulnerabili attraverso una nuova economia di fraternità, coinvolgendo il mondo delle imprese, per sostenere un ecosistema che costruisce un futuro di dignità e indipendenza. Attraverso la formazione all’autoimpiego nella produzione di articoli ecologici, il progetto garantisce che i giovani non restino in ambienti di abuso solo perché non hanno i mezzi per vivere indipendentemente dai loro abusatori o oppressori”. L’intenzione dei vincitori, annunciata nel corso della premiazione, è quella di “formare una comunità internazionale di fraternità, di change-makers, ispirata dal Premio internazionale ‘Francesco d’Assisi e Carlo Acutis per un’economia della fraternità’, attraverso un gruppo WhatsApp dove verranno condivise informazioni sulla formazione, i processi e i piani di sviluppo gestionale. Riceviamo questo Premio non per trattenerlo, ma per esserne custodi, e così facendo, speriamo che ogni atto di guarigione, ogni vita sollevata, e ogni sforzo di fraternità attraverso questa missione contribuisca a diffondere speranza (Hope) nel mondo”. Sentito anche il ringraziamento del card. Filipe Neri António Sebastião do Rosário Ferrão, arcivescovo di Goa e Daman e settimo patriarca delle Indie Orientali, che ha mandato un messaggio nel quale esprime la sua felicità per il premio che rende “possibile un progetto, nato nella mente dei giovani, che crea un nuovo modello di economia: come ci esortava il nostro caro Papa Francesco, una ‘economia diversa, quella che fa vivere e non uccide, include e non esclude, umanizza e non disumanizza, si prende cura del creato e non lo depreda’. Adesso, riflettendo anche le parole del papa Leone XIV, andiamo avanti insieme, la diocesi di Assisi e di Goa in India, ‘uniti, mano nella mano con Dio e tra di noi’”.
Spiegando il valore del Premio, mons. Sorrentino ha sottolineato che “la carità si fa sempre e comunque, dovunque c’è un bisogno. Però tutti sappiamo anche che la carità può diventare più grande, più efficiente e più vera se diventa carità politica. È quello che compresero Papa Leone XIII, al quale si ispira il nostro Papa, e un grande beato economista – il beato Giuseppe Toniolo – che fu suo consulente. Papa Leone XIII con la Rerum Novarum e Giuseppe Toniolo con la sua visione di economista diedero alla Chiesa la prospettiva di occuparsi della carità, carità piena, politica, cioè che si fa carico di tutti i fratelli e di tutte le sorelle e fornisce strumenti perché la miseria non continui a perpetrare i suoi disastri sulle vite umane: in questo senso, il premio fa scuola”.