Leone XIV: card. Semeraro, “personalità corrispondente alle urgenze del momento presente”

“L’espressione elezione-lampo non mi piace, perché il tutto è maturato nel tempo”. Così il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero delle cause dei santi, in un’intervista a Portalecce sull’elezione di Leone XIV. “Lo conosco di persona solo da quando nel 2023 Papa Francesco lo creò cardinale e prefetto del Dicastero per i vescovi, i cui uffici sono nello stesso palazzo dov’è il Dicastero delle cause dei santi: è stato abituale, dunque, incontrarsi quotidianamente e avere reciproca famigliarità. Oltre agli abituali incontri e periodici come capi dicastero, in questo tempo abbiamo lavorato insieme nel Dicastero per la dottrina della fede e abbiamo pure condiviso (lo condividiamo pure in questi giorni) il domicilio nel Palazzo del Sant’Uffizio. Anche per questi motivi di collaborazione e materiale vicinanza è sorta fra noi una reciproca amicizia. Per il resto, al di là della sua preparazione teologica e giuridica, considererei un aspetto che riguarda le vicende della sua vita: egli è nativo di Chicago (Usa), ma ha le sue origini in una famiglia di origini francese, italiane e spagnole. Essendo religioso agostiniano nel 1985 è inviato missionario in Perù dove svolge varie forme di ministero pastorale per dieci anni. Vi ritorna come vescovo diocesano nel 2014 e intanto è pure per due sessenni Priore generale della sua famiglia religiosa dimorando in Rom”. La convinzione del cardinale è che “queste situazioni ne fanno una personalità corrispondente alle urgenze del momento presente, nella Chiesa e nel mondo; con un parola cara a Papa Francesco, la chiamerei “poliedrica” e questo è davvero una qualità da unire a quel carattere mite che si riconosce al solo osservarne il volto. Per la Chiesa egli è davvero un dono e di questo siamo grati al Signore, che così ci ha nuovamente mostrato il suo amore”.

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