Sanità: Bologna, l’8 marzo un convegno su cura e relazione medico-paziente a 25 anni dalla scomparsa del chirurgo e Servo di Dio Enzo Piccinini

(Foto Orma Comunicazione)

Riscoprire la cura come relazione tra medico e paziente nel segno di un’alleanza terapeutica che superi la logica della “prestazione da erogare” e rimetta al centro il valore infinito di ogni persona, nel solco dell’insegnamento di Enzo Piccinini, già ricercatore dell’Università di Bologna e chirurgo del Policlinico Sant’Orsola. È questo il tema principale al centro del convegno “Vivere o sopravvivere? Le sfide della cura, dell’educazione e della ricerca nella sanità di oggi”, in programma sabato 8 marzo, dalle 9 alle 13 nell’Aula Magna Padiglione 5 “Nuove Patologie” del Policlinico Sant’Orsola di Bologna (via Massarenti 9). Il convegno, promosso dalla Fondazione Enzo Piccinini ETS in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biomediche e Neuromotorie e il Dipartimento di Scienze Mediche Chirurgiche dell’Università di Bologna, è organizzato in occasione dei 25 anni dalla scomparsa del Servo di Dio Enzo Piccinini. Tra i partner dell’iniziativa anche le associazioni Student Office, Medicina & Persona e La Mongolfiera Odv. Al termine dell’evento ci sarà l’assegnazione del VII premio “Enzo Piccinini” a Giancarlo Cesana, docente onorario di Igiene generale e applicata dell’Università di Milano Bicocca.
“A pochi giorni dalla chiusura della fase diocesana della causa di beatificazione di Enzo Piccinini, avvenuta sabato 22 febbraio nel duomo di Modena alla presenza dell’arcivescovo, mons. Erio Castellucci, siamo davvero felici di poter ricordare questo straordinario medico proprio in uno dei luoghi più importanti della sua vita come l’ospedale Sant’Orsola di Bologna, dove è stato un riferimento per tanti giovani studenti” dichiara Massimo Vincenzi, presidente della Fondazione Enzo Piccinini. “Con questo convegno – prosegue – intendiamo affrontare le principali sfide della sanità di oggi alla luce del cosiddetto ‘metodo Enzo’ raccontato da tanti suoi allievi nei libri che gli sono stati dedicati, un metodo che mette al centro la persona con la sua dignità e il suo valore infinito e che promuove il concetto di cura come fulcro decisivo nell’alleanza terapeutica tra medico e paziente”.

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