“Penso che sia profondamente irresponsabile, per qualunque governo, permettere che vi sia un cambiamento così profondo del nostro modo di vivere e della nostra legislazione senza che vi sia stato un processo parlamentare adeguato sostenuto dal governo stesso”. Con queste parole, diffuse in un comunicato della Conferenza episcopale inglese, il cardinale Vincent Nichols, primate cattolico di Inghilterra e Galles, ha criticato il modo in cui il governo laburista del premier britannico Keir Starmer sta gestendo la legislazione sul suicidio assistito. La legge viene discussa, in questo momento, a livello di commissione, dal parlamento di Westminster e potrebbe essere approvata, in via definitiva, tra qualche mese. Parlando ai membri di “Christian Fellowship”, associazione che raccoglie i giornalisti cristiani di “News Uk”, gruppo editoriale che pubblica “Times”, “Sunday Times” e “Sun”, il primate cattolico inglese ha spiegato che “se la legge venisse approvata il parlamento vi avrebbe dedicato al massimo sette ore di dibattito mentre Westminster impiegò almeno 700 ore di dibattito per rendere illegale la caccia alla volpe”. Lo scorso ottobre, sempre il cardinale, ha pubblicato una lettera pastorale alla sua arcidiocesi di Westminster incoraggiando i fedeli a contattare i parlamentari per chiedere loro di votare contro la legislazione che dà il via libera al suicidio assistito.