“Pur dovendo affrontare, da un lato, persecuzioni, tribolazioni e difficoltà e, dall’altro, le proprie imperfezioni e cadute a causa delle debolezze dei singoli membri”, la Chiesa “è costantemente spinta dall’amore di Cristo a procedere unita a lui in questo cammino missionario e a raccogliere, come lui e con lui, il grido dell’umanità, anzi, il gemito di ogni creatura in attesa della redenzione definitiva”. Lo scrive il Papa nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale, in cui rilancia la chiamata a essere “non una Chiesa statica, ma una Chiesa missionaria, che cammina con il Signore lungo le strade del mondo”. “Metterci in cammino sulle orme del Signore Gesù per diventare, con lui e in lui, segni e messaggeri di speranza per tutti, in ogni luogo e circostanza che Dio ci dona di vivere”, l’indicazione di rotta di Francesco: “Che tutti i battezzati, discepoli-missionari di Cristo, facciano risplendere la sua speranza in ogni angolo della terra!”. “I cristiani sono chiamati a trasmettere la Buona Notizia condividendo le concrete condizioni di vita di coloro che incontrano e diventando così portatori e costruttori di speranza”, si legge ancora nel testo, in cui il Papa cita l’inizio della Gaudium et spes, che “esprime il sentire e lo stile delle comunità cristiane in ogni epoca” e “continua a ispirarne i membri e li aiuta a camminare con i loro fratelli e sorelle nel mondo”. “Grazie di cuore!”, l’omaggio ai missionari, che con il loro impegno richiamano “la vocazione universale dei battezzati a diventare, con la forza dello Spirito e l’impegno quotidiano, missionari tra le genti della grande speranza donataci dal Signore Gesù”.