Papa Francesco: “in Italia si è perso l’entusiasmo per la maternità e la paternità”

(Foto Vatican Media/SIR)

“In Italia, e anche in altri Paesi, sembra si sia perso l’entusiasmo per la maternità e la paternità; le si guarda come fonte di difficoltà e di problemi, più che come lo spalancarsi di un nuovo orizzonte di creatività e di felicità”. A denunciarlo è il Papa, nel discorso consegnato durante l’udienza concessa a ostetriche, medici ginecologi e personale delle province di Catanzaro, Cosenza, Crotone e Vibo Valentia. “E questo – lo sappiamo – dipende molto dal contesto sociale e culturale”, prosegue Francesco. “Per questo voi, come Ordine professionale, vi siete dati un obiettivo programmatico: invertire la tendenza della denatalità. Bravi! Mi congratulo con voi”. “Professionalità, sensibilità umana e, per chi crede, la preghiera”: sono questi, per Francesco, i requisiti essenziali per la categoria. “Il continuo miglioramento delle competenze è parte non solo del vostro codice deontologico, ma anche di un cammino di santità laicale”, scrive il Papa. “La competenza è lo strumento con cui potete esercitare al meglio la carità che vi è affidata, sia nell’accompagnamento ordinario delle future mamme, sia affrontando situazioni critiche e dolorose. In tutti questi casi la presenza di professionisti preparati dona serenità e, nelle situazioni più gravi, può salvare la vita”. “In un momento cruciale dell’esistenza come quello della nascita di un figlio o di una figlia, ci si può sentire vulnerabili, fragili, e perciò più bisognosi di vicinanza, di tenerezza, di calore”, argomenta il Pontefice, secondo il quale “fa tanto bene, in tali circostanze, avere accanto persone sensibili e delicate”. Di qui l’invito a coltivare, “oltre all’abilità professionale, anche un grande senso di umanità, che confermi nell’animo dei genitori il desiderio e la gioia per la nuova vita, sbocciata dal loro amore e concorra ad assicurare al bambino una nascita sana e felice”. Infine, la preghiera, con l’invito a “sentire nei confronti delle mamme, dei papà e dei bambini che Dio mette sulla vostra strada, la responsabilità di pregare anche per loro”.

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