Papa Francesco: “diventare artigiani di speranza e restauratori di un’umanità spesso distratta e infelice”

“Davanti all’urgenza della missione della speranza oggi, i discepoli di Cristo sono chiamati per primi a formarsi per diventare artigiani di speranza e restauratori di un’umanità spesso distratta e infelice”. Ne è convinto il Papa, che nel messaggio per la Giornata missionaria mondiale definisce i cristiani “gente di primavera, con uno sguardo sempre pieno di speranza da condividere con tutti, perché in Cristo crediamo e sappiamo che la morte e l’odio non sono le ultime parole sull’esistenza umana”. Zelo, determinazione e pazienza, per Francesco, sono i requisiti “per lavorare nel vasto campo dell’evangelizzazione del mondo”. I missionari di speranza, inoltre, “sono uomini e donne di preghiera”, perché “la persona che spera è una persona che prega”, come sottolineava il venerabile cardinale Van Thuan, che ha mantenuto viva la speranza nella lunga tribolazione del carcere grazie alla forza che riceveva dalla preghiera perseverante e dall’Eucaristia. “Non dimentichiamo che pregare è la prima azione missionaria e al contempo la prima forza della speranza”, il monito del Papa: “Rinnoviamo perciò la missione della speranza a partire dalla preghiera, soprattutto quella fatta con la Parola di Dio e particolarmente con i Salmi, che sono una grande sinfonia di preghiera il cui compositore è lo Spirito Santo”.

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