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Mutilazioni genitali femminili: Ue, sostegno a progetti contro tale pratica. 600mila donne in Europa ne vivono le conseguenze

La nota Ue per l’odierna Giornata internazionale della tolleranza zero contro le mutilazioni genitali femminili, prosegue così: “L’Ue sostiene progetti per combattere le mutilazioni genitali femminili in tutto il mondo, dialogando con le comunità e trasformando le norme sociali attraverso un’azione collettiva. Dal 2016 l’Ue collabora con diversi partner su programmi quali l’iniziativa Spotlight Ue-Onu per porre fine a questa pratica raccapricciante”. Il testo prosegue: “Ribadiamo il nostro impegno a collaborare con i governi, la società civile e le organizzazioni internazionali per far sì che la pratica delle mutilazioni genitali femminili sia universalmente condannata e debellata. L’Unione europea continuerà a collaborare con i partner mondiali per adottare una posizione di tolleranza zero nei confronti delle mutilazioni genitali femminili e per costruire un mondo in cui tutte le bambine, le ragazze e le donne possano vivere libere da ogni forma di violenza e discriminazione”. Secondo la definizione dell’Organizzazione mondiale della sanità, le mutilazioni genitali femminili comprendono tutte le pratiche che comportano la rimozione parziale o totale degli organi genitali esterni della donna o altre pratiche lesive degli organi genitali femminili non dovute a motivi medici. Le stime dicono che in 17 Paesi europei 190mila bambine e ragazze rischiano di subire mutilazioni genitali e che, nel nostro continente, 600mila donne sono costrette a viverne le conseguenze.

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