In Siria, a due anni dai fortissimi terremoti che nel febbraio 2023 hanno colpito il Paese insieme alla Turchia, uccidendo oltre 56mila persone e provocando lo sfollamento di milioni di altre, nonostante l’ottimismo derivante dalla recente transizione al governo, la situazione rimane instabile e sono emersi nuovi bisogni mentre gli effetti del terremoto persistono. Lo rivela oggi Save the Children precisando che quasi 3 milioni di bambini erano stati costretti a lasciare le proprie case e a sfollare prima del terremoto, che ha sradicato altre 500mila persone. Poi, l’anno scorso, l’escalation di violenza nel Nord della Siria ha costretto un altro milione di persone– più della metà delle quali bambini – ad abbandonare le proprie case e circa mezzo milione rimangono ancora sfollati. Molti degli sfollati provenivano da Aleppo e Idlib, anch’esse duramente colpite dal terremoto del 2023.
“I bambini in Siria sono ancora scossi dagli effetti del terremoto che ha portato via le loro case, scuole e centri sanitari, ma la continua sofferenza umanitaria dei bambini è stata quasi implacabile a causa della devastazione economica causata da quasi 14 anni di guerra e dal picco di crisi nel conflitto alla fine dello scorso anno”, afferma Bujar Hoxha, direttore ad interim della risposta in Siria. “Mentre le persone in Siria rimangono cautamente ottimiste dopo il recente cambio di governo – prosegue -, i bambini hanno perso le loro case e il loro senso di sicurezza più e più volte e i bisogni umanitari sono più grandi che mai. L’anno scorso 16,7 milioni di persone – quasi la metà dei quali bambini – avevano bisogno di aiuti umanitari, un numero mai registrato dall’inizio del conflitto nel 2011. I donatori devono aumentare urgentemente i finanziamenti per soddisfare le esigenze esistenti e in evoluzione dei bambini e delle famiglie, aiutando al contempo le famiglie a ricostruire le proprie vite in pace e sicurezza”.
Dal 2012 Save the Children ha sostenuto più di 8,3 milioni di persone in Siria, tra cui 4,8 milioni di bambini. Nel 2024 ha sostenuto oltre 960mila persone, tra cui più di 520mila bambini lavorando, sia direttamente, sia attraverso partner locali in tutta la Siria.