“Turismo delle radici. Riscoprire le origini, valorizzare le tradizioni, riconnettersi al futuro”. Questo il tema di un convegno che si è svolto oggi a Firenze a Palazzo Strozzi Sacrati, promosso da Italea Toscana e Confcommercio Toscana. L’iniziativa è stata occasione di riflessione sulle prospettive di crescita di questo particolare settore del turismo. Sempre più persone nel mondo cercano di tracciare le linee della propria genealogia, ritornando nei luoghi d’origine delle proprie famiglie. Una tendenza – spiega una nota – che diventa “opportunità perché il Turismo delle radici rilancia territori in crisi, contrasta il fenomeno dello spopolamento, genera introiti e sostiene l’occupazione”. In Italia il progetto “Turismo delle radici” è entrato nel vivo con Italea, il programma lanciato dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale all’interno del progetto Pnrr e finanziato da NextGenerationEU. Al convegno sono intervenuti il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, l’assessore regionale all’Economia e Turismo, Leonardo Marras, il presidente di Confcommercio Toscana, Aldo Cursano, il vicedirettore generale Confcommercio Imprese per l’Italia, Renato Mattioni, il responsabile del Progetto Italea per la Farnesina, Giovanni Maria de Vita, e il presidente di Italea Toscana, Pasquale Iervolino. Per De Vita il turismo delle radici “può anche essere una risposta all’overtourism: chi viene è interessato a visitare i nostri piccoli borghi e a vivere le tradizioni e abitudini di quei luoghi di cui tanto ha sentito parlare attraverso i ricordi delle generazioni che lo hanno preceduto. E viene a conoscere un vero e proprio stile di vita italiano: è una grande opportunità” per chi fa il viaggio delle radici in Italia e anche per i piccoli borghi “spesso segnati dal fenomeno dello spopolamento”.