La nomina del successore dell’arcivescovo Justin Welby, una migliore struttura a protezione di minori e adulti vulnerabili e il processo di “Living in love and faith”, “Vivere nell’amore e nella fede”, attraverso il quale la Chiesa di Inghilterra sta cercando di dare via libera a cerimonie per celebrare coppie omosessuali stabili, unite civilmente dalla legge britannica. A questi temi è stato dedicato il discorso inaugurale del Sinodo generale della Chiesa di Stato inglese dell’arcivescovo di York Stephen Cottrell che fa, dal 6 gennaio scorso, le veci del primate anglicano uscente Justin Welby. “Poiché prendo seriamente il ruolo della nostra Chiesa, come guida della nazione, sono profondamente turbato dai nostri fallimenti, denunciati dal Rapporto Makin e da altre storie recenti di abusi scioccanti, e mi impegno a far sì che vengano introdotti i cambiamenti che impediranno che questi errori si ripetano”, ha detto l’arcivescovo Stephen Cottrell, facendo riferimento all’inchiesta che ha gettato luce su anni di abusi commessi dall’avvocato John Smyth, membro della “Chiesa di Inghilterra”. Un dibattito sulla riforma della struttura a salvaguardia dei minori occuperà buona parte del Sinodo che si svolge, da oggi fino al 14 febbraio, alla “Church House”, nel centro di Londra. A laici, pastori e vescovi, che formano le tre camere che compongono il Sinodo, toccherà, infatti, scegliere tra due possibili nuovi modelli che, per la prima volta, affideranno a un ente esterno il controllo sulle strutture a protezione di minori e adulti vulnerabili.