Il Consiglio della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei), in collaborazione con la Rivista e Centro studi Confronti, nell’agosto 2024 aveva lanciato una sottoscrizione per raccogliere fondi da inviare in Medio Oriente, per sostenere gli aiuti umanitari a Gaza e in Libano e promuovere un progetto che prevedesse anche un sostegno al dialogo e alla ricerca della pace tra israeliani e palestinesi, partendo dal motto “Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace”. A sei mesi di distanza annunciano l’invio di una prima tranche di 30.000 euro come aiuti umanitari, raccolti grazie ai donatori e al sostegno dell’Otto per mille dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi. La donazione intende sostenere, in particolar modo, le attività mediche dello Ahli Arab Hospital.
L’iniziativa della Fcei era stata immediatamente sostenuta e rilanciata dal Sinodo delle Chiese metodiste e valdesi (con l’atto numero 42) e l’ultima Assemblea dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (Ucebi) riguardo al conflitto israelo-palestinese aveva espresso “angoscia per la strage di innocenti”, citando l’attentato del 7 ottobre 2023 e il perdurante massacro di civili, soprattutto nella Striscia di Gaza. Inoltre, ha invitato “alla preghiera e al sostegno di iniziative per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi, fra cui il progetto ‘Fermiamo l’odio, aiutiamo i costruttori di pace’, promosso dalla Federazione delle Chiese evangeliche in Italia (Fcei) e dalla rivista Confronti”. “Oggi possiamo dire di aver dato seguito a quell’impegno – afferma il presidente della Fcei, Daniele Garrone –. Seppur con difficoltà abbiamo ripreso i contatti con alcune consolidate realtà come le agenzie ecumeniche internazionali operative in Medio Oriente: il Middle East Council of Churches e l’Ahli Arab Hospital di Gaza City, gestito dalla diocesi episcopale (comunione anglicana) di Gerusalemme”. L’appello rivolto alle chiese, alle associazioni ecumeniche e interreligiose, alle fondazioni e alla società civile italiana – prosegue Garrone – “è stato raccolto e questa vicinanza al progetto ha contribuito alla sua crescita”. Grazie alla pluridecennale esperienza dei progetti “Semi di pace” e “Fiori di pace” portati avanti dalla rivista Confronti, lo scorso gennaio si sono tenuti anche i due primi incontri pubblici (parte integrante del progetto complessivo della Fcei), a Milano e Modena, con il racconto di due testimoni del villaggio di pace Neve Shalom – Wahat al-Salam.