Sono stati 150 i delegati che hanno partecipato, presso il santuario del Santissimo Crocifisso di Cosenza, all’assemblea sinodale diocesana per la fase profetica sul tema “Nei posti dei poveri, per l’ascolto dell’uomo”. Due giornate intense – spiega il coordinatore dell’equipe sinodale della diocesi di Cosenza-Bisignano, don Enzo Gabrieli – dove i delegati, scelti tra gli organismi di comunione, realtà ecclesiali, gruppi e movimenti, sacerdoti, religiosi e religiose, si sono confronti mettendo al centro il documento finale del Sinodo – che si è svolto lo scorso mese di ottobre – calandolo nella realtà diocesana. Due giornate – dice don Gabrieli – “concepite come momento di ascolto e poi di confronto nei tavoli sinodali”. Il primo momento si è svolto nel santuario sotto la presidenza dell’arcivescovo, mons. Giovanni Checchinato, con la partecipazione, per un momento di preghiera, con i rappresentanti delle chiese e delle comunità cristiane presenti in diocesi e che collaborano al cammino ecumenico e al dialogo interreligioso (Valdesi, Pentecostali di Bethel, Ortodossi rumeni e russi, e i cattolici della diocesi di rito bizantino di Lungro). È stata poi la volta dell’ascolto della “voce dell’uomo, dei fratelli, quelli che cammino con noi sullo stesso sentiero, quelli che seguono altre strade nella ricerca della bene e della verità, ma soprattutto di quelli più poveri, scartarti, ultimi”. E su questo due i “segni”: alcuni delegati hanno prestato servizio alla mensa e altri, guidato dal Seminario, a pregare per il Sinodo e per il cammino diocesano. La relazione introduttiva è stata affidata a Francesco Del Pizzo, docente della pontifica facoltà teologica di Napoli e presidente diocesano dell’Azione Cattolica partenopea, che nel suo intervento ha evidenziato che la fase profetica “ci impegna a chiedere come rendere possibile l’annuncio e testimonianza dinanzi agli uomini e alle donne di oggi”. Come segno si è scelto di mettersi in ascolto e dialogare con il metodo dei tavoli sinodali seduti nel posto dove ogni giorno siedono i poveri, per ascoltare l’uomo, individuare alcuni percorsi ecclesiali. La seconda giornata, spiega don Gabrieli, è stata caratterizzata dal confronto.